tag:blogger.com,1999:blog-11499106159223680102024-03-05T01:40:21.375-08:00'Ndrangheta: un potere glocale e invisibile'Ndrangheta. Pensiero unico; inumanamente uniforme: potere e ricchezza, ricchezza e potere. A costo della vita. A volte la propria, ma meglio sia quella di altri. Un mito bestiale. Di nessuna utilità sociale e nemmeno individuale, anzi pericolosissimo e mortale. Socialmente e spiritualmente devastante. «Demoni e sangue» non è una vera e propria inchiesta, nemmeno un saggio; è piuttosto un diario che procede per frammenti.florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.comBlogger21125tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-52011483216667175952013-10-21T05:26:00.000-07:002013-10-21T05:26:26.414-07:00Emigrazione, da emergenza a risorsa: quadro normativo e sfida cristiana<div align="justify">
<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">di <a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione_emergenza_risorsa.asp#Immigrazione_clandestina">Marialuisa Lucia Sergio</a></span></span></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione_emergenza_risorsa.asp#Immigrazione_clandestina"><img align="top" alt="Immigrati" border="0" height="267" longdesc="http://www.aleteia.org/it/politica/articolo/emigrazione-da-emergenza-a-risorsa-quadro-normativo-e-sfida-cristiana-4943002" src="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione/Immigrati_africani.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Il traffico illegale dei migranti non è causa delle politiche repressive europee ma conseguenza</span></span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: xx-small;">
</span></span><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: xx-small;"><span class="Stile1">Riferimento: <a href="http://www.aleteia.org/it/politica/articolo/emigrazione-da-emergenza-a-risorsa-quadro-normativo-e-sfida-cristiana-4943002" target="_blank" title="Emigrazione, da emergenza a risorsa: quadro normativo e sfida cristiana - di Marialuisa Lucia Sergio - aleteia.org">http://www.aleteia.org/it/politica/articolo/emigrazione-da-emergenza-a-risorsa-quadro-normativo-e-sfida-cristiana-4943002</a></span></span></span><br />
<br />
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b>Agli inizi degli anni cinquanta, nel clima
psicologico della guerra fredda, l’Occidente scopriva la categoria
sociologica americana del living border, il confine “vivente” che separa
la Civiltà, storicamente stabile e determinata, dal mondo misterioso
degli altri, da cui può emergere all'improvviso una massa di invasori
(Europa, frontiera viva, in «Civitas», maggio 1951).</b></span></span></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><br />
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Da allora la figura terrorizzante
dello straniero, l’invasore-oltre-confine, non ha smesso di alimentare
nell’immaginario inconscio degli occidentali la paura ancestrale dello
scontro di civiltà come competizione decisiva per l’accaparramento delle
risorse del pianeta. In questo scontro di civiltà l’Europa dovrebbe
difendere l’impenetrabilità dei suoi confini dall’assalto di 700 milioni
di poveri che brulicano fuori dal continente e, possibilmente,
esportare militarmente la sua democrazia nella speranza che ciò possa
risolvere nel Terzo Mondo le cause remote della sottoalimentazione e
dell’instabilità politica.</span></span></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><br />
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">La grande paura, risvegliata dalla
prossimità geografica del “confine vivente” del Canale di Sicilia, ha
dettato negli ultimi anni le leggi italiane sull’immigrazione e ha
scritto pagine dolorose per la memoria e la coscienza civile del nostro
paese.</span></span></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><br />
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ci è stato spiegato che le leggi <b><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Legge_Bossi-Fini-Immigrazione.asp" title="Legge Bossi-Fini - Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo - Legge 30 luglio 2002, n. 189 - emigrati.it web site">189/2002 "Bossi-Fini"</a></b> e <a href="http://www.parlamento.it/parlam/leggi/09094l.htm" target="_blank" title="Legge 15 luglio 2009, n. 94 - pacchetto-sicurezza Maroni"><b>94/2009 “pacchetto-sicurezza Maroni”</b></a>
sono normative europee, dotate di quell’incisività ed efficacia che
Bruxelles chiede all’Italia in ragione della sua collocazione
geografica, ultima frontiera mediterranea dell’Unione e per questo
destinazione naturale degli sbarchi di massa fomentati da una rete di
spietati trafficanti di esseri umani.</span></span></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><br />
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Di fronte all’enormità della tragedia
lampedusana del 3 ottobre sarebbe invece opportuno ristabilire i veri
termini della questione: <b>il traffico illegale dei migranti non è
causa e giustificazione delle politiche repressive europee ma, in
parte, una sua conseguenza</b>. E in questo quadro la legislazione
italiana degli ultimi non ha apportato alcuna soluzione effettiva e
praticabile ma solo contributo ad aggravare la situazione disumanizzando
la condizione del migrante.</span></span></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione_emergenza_risorsa.asp">continua a leggere... </a></span></span></div>
<br />florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-76716260644375537502013-10-18T04:53:00.001-07:002013-10-18T04:53:28.842-07:00Operazione Mare Nostrum: commenti e domande di Amnesty International Italia<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Amnesty_International_Mare-Nostrum.asp#Immigrazione_clandestina"><img align="top" alt="Amnesty International Italia" border="0" height="294" longdesc="www.amnesty.it/" src="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione/Amnesty_International.jpg" width="308" /></a></span></span></div>
<div align="left">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><div id="stcpDiv">
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">L’annuncio dell’avvio della
cosiddetta operazione “<a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Mare_Nostrum_Immigrazione.asp" target="_blank"><b>Mare Nostrum</b></a>” da parte del governo italiano
solleva inizialmente, secondo Amnesty International Italia, commenti e
domande.</span></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">In particolare, l’organizzazione per
i diritti umani ha notato che nella descrizione delle operazioni da
parte del vice presidente del Consiglio Alfano e di altri esponenti
istituzionali, si è fatta menzione di due distinte funzioni: il <strong>controllo delle frontiere</strong> - con riferimento esplicito all’effetto di deterrenza – e il <strong>soccorso in mare</strong>.</span></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">È positivo, per Amnesty
International Italia, che le autorità italiane si stiano dando in modo
chiaro l’obiettivo di rafforzare il soccorso in mare, anche
attraverso un più accurato monitoraggio dello spazio interessato.</span></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Alla luce del fatto che è necessario
improntare ogni azione governativa al rispetto del diritto
internazionale dei diritti umani, Amnesty International Italia ritiene
fondamentale <strong>sapere come l’aspetto del soccorso in mare sarà conciliato con quello del controllo delle frontiere</strong>:
soprattutto, occorrono maggiori dettagli sulle “regole del gioco,
ossia di cosa fare nelle diverse situazioni” da definire “di concerto
con i ministeri competenti”, come dichiarato nella conferenza stampa
di presentazione dell’operazione.</span></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Un interrogativo stringente riguarda, in particolare, il <strong>luogo in cui saranno condotte le persone soccorse in alto mare</strong>,
rispetto al quale il vice presidente Alfano ha fatto un chiaro
riferimento all’intenzione di condurle in un “porto sicuro” e di
rispettare il diritto internazionale.</span></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Amnesty International Italia vorrebbe avere la <strong>certezza che il governo italiano non consideri la Libia “porto sicuro”</strong>.
L’organizzazione per i diritti umani ha notato con preoccupazione che
dal dibattito di questi giorni sono risultati assenti elementi di
chiarimento sullo stato della collaborazione tra Italia e <a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione_clandestina-2.asp" target="_blank"><b>Libia</b></a> e sulle
intenzioni dell’Italia a riguardo.</span></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">A luglio <b><a href="http://www.amnesty.it/cooperazione-italia-libia-amnesty-scrive-a-presidente-letta" target="_blank" title=" (Questo collegamento aprirà una nuova finestra)">Amnesty International Italia aveva scritto al presidente del Consiglio Letta</a></b>,
alla vigilia del suo incontro col primo ministro libico Zidan,
sottolineando ancora una volta l’inopportunità di ogni cooperazione in
materia di controllo dell’immigrazione con un paese, la Libia, che
viola i diritti umani di migranti, richiedenti asilo e rifugiati,
sottoponendoli a detenzione sistematica, maltrattamenti e torture.</span></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">A oggi, la posizione del governo italiano sulla cooperazione con la Libia resta poco trasparente.</span></span></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div id="div">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">di <a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/www.amnesty.it/" target="_blank" title="Amnesty International Italia - www.amnesty.it/">Amnesty International Italia</a></span></span><br />
<br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="http://www.amnesty.it/operazione-mare-nostrum-commenti-e-domande" target="_blank">http://www.amnesty.it/operazione-mare-nostrum-commenti-e-domande</a></span></span><br />
<br />
</div>
</div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Legge_Bossi-Fini-Immigrazione.asp" title="Legge Bossi-Fini - Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo - Legge 30 luglio 2002, n. 189 - emigrati.it web site"><strong>LEGGE SULL’IMMIGRAZIONE</strong></a></span></span><br />
</div>
florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-17049533734663377742013-10-17T07:02:00.001-07:002013-10-17T07:02:14.945-07:00Immigrazione, così funziona nel resto del mondo<div align="left">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: xx-small;"><strong><br /></strong></span></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: xx-small;">
</span></span><div align="justify">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: xx-small;">di <a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione_nel_mondo.asp#Immigrazione_clandestina" title="Immigrazione, così funziona nel resto del mondo - di Anna Mazzone per Panorama - emigrati.it web site">Anna Mazzone </a></span></span></div>
<div align="justify">
</div>
<div align="justify">
<a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione_nel_mondo.asp#Immigrazione_clandestina"><img align="top" alt="Washington. Bambine figlie di immigrati messicani negli Usa partecipano a una manifestazione in favore della riforma della legge sull'immigrazione (Credits: Drew Angerer/Getty Images) " border="0" height="239" longdesc="http://news.panorama.it/esteri/immigrazione-canada-australia-politiche-leggi-riforme" src="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione/Immigrazione-bambini_Drew_Anzgerer.jpg" width="400" /></a><span class="Stile1"> </span></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span class="Stile1">Washington.
Bambine figlie di immigrati messicani negli Usa partecipano a una
manifestazione in favore della riforma della legge sull'immigrazione (<a href="http://news.panorama.it/esteri/immigrazione-canada-australia-politiche-leggi-riforme" target="_blank" title="Tratta da: Immigrazione, così funziona nel resto del mondo - di Anna Mazzone per Panorama">Credits: Drew Angerer/Getty Images</a>)</span></span></span></div>
<div align="justify">
</div>
<b><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Dalle porte aperte del Canada all'irraggiungibile Australia
che non lascia avvicinare i barconi alle sue coste, passando per la
Danimarca che paga gli immigrati per andarsene</span></span></b><br />
<br />
<br />
<h5 align="justify" class="style12">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-weight: normal;">Tutti i Paesi del mondo "combattono" (è proprio il caso di dirlo) con i <a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Flussi_Immigrazione.asp" title="I flussi di immigrazione in Italia alla luce dell'ultima regolarizzazione - emigrati.it web site">flussi migratori</a>
che a seconda dei momenti storici si intensificano. E' naturale che
gli Stati che più si trovano a fronteggiare il numero di migranti in
arrivo sono quelli con le economie più floride, dagli Usa al Canada,
passando per l'Australia e la <a href="http://www.emigrati.it/Emigrazione/Nuova_emigrazione.asp" title="Emigrazione in Germania: I nuovi emigranti si raccontano - di Fabrizio Gatti per l'Espresso - emigrati.it web site">Germania</a>.
Ognuno ha trovato un approccio diverso, a seconda delle necessità
(vedasi richiesta da parte del mondo del lavoro) e, soprattutto, delle
possibilità. Si va dalle porte aperte del Canada al divieto di sbarco in Australia.
Vediamo Paese per Paese come viene affrontato il tema
dell'immigrazione e quello dell'asilo politico, che comunque - a
differenza delle leggi sull'immigrazione - è sancito dalla <a href="http://www.unhcr.it/news/dir/13/convenzione-di-ginevra.html" target="_blank" title="La Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo Status dei rifugiati e il protocollo del 1967 - UNHCR - Agenzia dell’ONU per i Rifugiati">Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati</a>, siglata dalla maggior parte dei paesi occidentali il 28 luglio 1951.</span></span></span></h5>
<h5 align="justify" class="style12">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-weight: normal;"><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione_nel_mondo.asp">continua a leggere...</a></span></span></span></h5>
florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-3325855651412892102013-10-16T06:29:00.000-07:002013-10-16T06:29:11.286-07:00Immigrazione: Per gli immigrati, non perdiamo la testa<div align="justify">
<br /></div>
<div align="left">
<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione_clandestina_Germania.asp#Immigrazione_clandestina" title="Immigrazione: Per gli immigrati, non perdiamo la testa - di Salvatore Cosentino per Giannella Channel - emigrati.it web site">di Salvatore Cosentino per Giannella Channel</a></span></span></div>
<div align="left">
<br /></div>
<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><div align="left">
<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione_clandestina_Germania.asp#Immigrazione_clandestina"><img align="top" alt="Alla stazione di Wolfsburg, in Germania, un treno scarica uomini venuti dal Sud in cerca di un lavoro" border="0" height="280" src="http://www.emigrati.it/Emigrazione/Germania_Berlino/Emigranti-Wolfburg-Germania.jpg" width="400" /></a><span class="Stile1"> </span></span></span></div>
<div align="left">
<br /></div>
<div align="left">
<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span class="Stile1">Wolfsburg, <a href="http://www.emigrati.it/Emigrazione/Nuova_emigrazione.asp" title="Nuova emigrazione: I nuovi emigranti si raccontano - di Fabrizio Gatti per l'Espresso - emigrati.it web site">Germania</a>, un treno scarica uomini venuti dal Sud in cerca di un lavoro</span></span></span></div>
<div align="left">
<br /></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><strong><a href="http://www.emigrati.it/Emigrazione.asp" title="Emigrazione - Storia dell'Emigrazione Italiana - emigrati.it web site">Emigrazione</a></strong>:
siamo al panico. Come nel caso degli incendi nei locali pubblici dove
si muore appunto per panico nell’ansia di sfuggire alle fiamme. La
politica di taluni finalmente trova la colpa più eloquente per
addossarla agli avversari. E intanto i problemi non si risolvono. La <strong>scienza delle Relazioni pubbliche</strong> ci suggerisce qualche <strong>sistema utile</strong> e <strong>modelli da imitare</strong>. (Ne parlai con umiltà in un libretto <em>“La scienza delle relazioni pubbliche e l’emigrazione”</em>; Bonfirraro ed.).</span></span></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Il <em>public relation manager</em>, dunque, che cosa farebbe per affrontare il problema secondo le teorie esposte?</span></span></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Facciamo un esempio: <strong>dividere</strong>,
anzitutto, la grande massa del pubblico emigrato, individuando tutti i
pubblici che lo compongo. Per nazionalità, per affinità, per razza,
per religione, per età, per stato civile, per tendenze, per
aspirazioni, per vocazione, per carattere linguistico e culturale. Con
particolare attenzione al <strong>pubblico speciale</strong>: donne, vecchi, <a href="http://www.emigrati.it/Bambini/Bambini.asp" title="I bambini e l'emigrazione: emigrati.it web site">bambini</a> e <a href="http://www.emigrati.it/Radici/Unione_Italiana_Cechi.asp" title="Disabili - Servizi Sociali - Unione Italiana Cechi a San Giovanni in Fiore - emigrati.it web site">disabili</a>.</span></span></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Lo <strong>stato di salute</strong> del singolo. La <strong>provenienza</strong> e le <strong>situazioni familiari</strong>. Le <strong>vocazioni</strong> lavorative.</span></span></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Insomma con una creazione di pubblici e
sottopubblici, la più ricca possibile, al fine di conoscere tutti i
caratteri e le diversità, per provvedere al meglio lo <strong>sviluppo</strong> e la <strong>sistemazione</strong>.</span></span></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">L’impatto disordinato con la massa eterogenea porta soltanto alla <strong>confusione</strong>.
Mentre una razionale analisi per categoria è indispensabile, magari
con la collaborazione degli interessati stessi (si dice che
l’ammalato, come prima cosa, deve credere nella guarigione e poi deve
avere fiducia nel medico e nelle cure per guarire).</span></span></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Sono stati riportati molti <strong>episodi di successo</strong>,
non escluso il fatto sconvolgente determinato dal crollo del “muro di
Berlino”, quando milioni di tedeschi dilagarono per la Germania, in
uno stato non meno felice degli emigrati odierni del nord Africa.</span></span></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione_clandestina_Germania.asp" target="_blank">continua a leggere... </a></span></span>florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-50061026997193321812013-10-14T03:42:00.001-07:002013-10-14T03:42:17.372-07:00Nordest, i giovani scappano all'estero: Veneto seconda regione per emigrazione<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="http://www.emigrati.it/Emigrazione/Nuova_emigrazione_Veneto.asp#Nuova_emigrazione" title="Nuova emigrazione: Nordest, i giovani scappano all'estero: Veneto seconda regione per emigrazione - di Daniela Boresi per il Gazzettino, 5 ottobre 2013">di Daniela Boresi</a></span></span><br />
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<div class="Stile7" style="text-align: justify;">
</div>
<div align="left">
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div align="left">
<a href="http://www.emigrati.it/Emigrazione/Nuova_emigrazione_Veneto.asp#Nuova_emigrazione"><img align="top" alt="Nuova emigrazione: Popolazione di Veneto e Friuli Venezia Giulia residente all'estero nel 2013" border="0" height="412" longdesc="www.gazzettino.it/nordest/primopiano/nordest_i_giovani_scappano_alestero_veneto_seconda_regione_per_emigrazione/notizie/335437.shtml" src="http://www.emigrati.it/Emigrazione/Veneto/Emigrazione_giovani-estero.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="Stile1">
<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b>fonte: </b> <a href="http://www.emigrati.it/Emigrazione/www.gazzettino.it/nordest/primopiano/nordest_i_giovani_scappano_alestero_veneto_seconda_regione_per_emigrazione/notizie/335437.shtml" target="_blank" title="Nuova emigrazione: Nordest, i giovani scappano all'estero: Veneto seconda regione per emigrazione - di Daniela Boresi per il Gazzettino, 5 ottobre 2013">il Gazzettino.it, 5 ottobre 2013</a></span></span></div>
</div>
</div>
<ul>
<li>
<div align="left" style="text-align: justify;">
<div align="left">
<span align="center" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"><a href="http://www.emigrati.it/Newsletter.asp" title="emigrati.it News: Prima Pagina: Stampa, quotidiani e News on line - Tecnologie informatiche per la comunicazione, l'informazione, la formazione via Internet">emigrati.it
- <strong><span style="font-size: x-small;">news</span></strong></a></span></div>
</div>
</li>
</ul>
<div align="justify">
<a href="http://www.blogger.com/null" id="Nuova_emigrazione" name="Nuova_emigrazione"></a> </div>
<div align="justify">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">VENEZIA - Si accende la voglia
di partire. Che sia per la crisi, o semplicemente per il desiderio di
cambiare vita e darsi nuove opportunità, gli abitanti del Nordest hanno
ripreso la valigia. <span class="style5">Ma se l’Italia la percentuale
cresce sensibilmente a Nordest è da record, con il Veneto che risulta
essere la seconda regione italiana per emigrazione</span>: del biennio
2012-2013 sono lievitati di 14.195 (dalla Lombardia +17.573) chi ha
deciso di lasciare la propria terra. Nordest è così la seconda area per
emigrazione d’Italia dopo il Centro (seguita dal Nordovest, dalle Isole e
dal Sud). Un Nordest che esporta cervelli, ma non solo: se infatti
quasi la metà di chi se ne va ha un titolo di studio spendibile, l’altra
metà si butta sulle professioni manuali.</span></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><div align="justify">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">Sono infatti cresciuti, in modo
consistente, gli espatriati con licenza media inferiore (erano lo 0,3%
nel 2010, sono il 24,4% nel 2011) diretti soprattutto in <a href="http://www.emigrati.it/Emigrazione/Nuova_emigrazione.asp" title="Nuova emigrazione: I nuovi emigranti si raccontano - di Fabrizio Gatti per l'Espresso - emigrati.it web site">Germania e in Svizzera</a>.
Un flusso che fa tornare alla mente gli spostamenti degli anni ’50. Ad
andarsene, ora anche verso la Cina meta emergente, è a livello nazionale
circa il 3.1 per cento in più rispetto al 2012.</span></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">
</span></span><div align="justify">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">Emigrati che naturalmente non hanno più la <a href="http://www.emigrati.it/logo.asp" title="La valigia di cartone - Logo Internet di emigrati.it web site">valigia di cartone</a>, come emerge dal <a href="http://www.emigrati.it/Emigrazione/Studio-Migrantes-2013.asp" title="Nuova emigrazione: Studio Migrantes: 4 milioni gli italiani emigrati - emigrati.it web site">Rapporto della Fondazione Migrantes</a>:
il 22% di chi parte è laureato, il 28% è diplomato e le prime regioni a
perdere petali sono proprio le locomotive d’Italia (Lombardia e <a href="http://www.regione.veneto.it/" target="_blank" title="Regione Veneto - http://www.regione.veneto.it/">Veneto</a>), seguite dalla Sicilia.</span></span></div>
<div align="justify">
</div>
<div align="justify">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.emigrati.it/Emigrazione/Nuova_emigrazione_Veneto.asp">continua a leggere... </a></span></span></div>
florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-59964167228338900262013-10-13T07:34:00.000-07:002013-10-14T03:56:35.259-07:00Immigrazione: Lampedusa, lo schermo della vergogna - di Maria Luisa Boccia, Ida Dominijanni, Tamar Pitch<span align="center" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"><a href="http://www.emigrati.it/Newsletter.asp" title="emigrati.it News: Prima Pagina: Stampa, quotidiani e News on line - Tecnologie informatiche per la comunicazione, l'informazione, la formazione via Internet">emigrati.it
- <strong><span style="font-size: xx-small;">news</span></strong></a></span><br />
<br />
<br />
<div align="justify">
<span style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"><b><span style="font-size: small;"><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Lampedusa_Immigrazione_Ida-D.asp#Immigrazione_clandestina" title="Lampedusa, lo schermo della vergogna - dal blog di Ida Dominijanni - emigrati.it web site"><img align="top" alt="Lampedusa" border="0" height="250" longdesc="http://www.parks.it/riserva.isola.lampedusa/mapl.html" src="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione/Lampedusa.jpg" width="400" /></a></span></b></span></div>
<div align="left" class="Stile1">
<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione.asp" title="Immigrazione: Io, clandestino a Lampedusa - di Fabrizio Gatti - emigrati.it web site">Lampedusa</a></b>, mappa. Immagine tratta da: <a href="http://www.parks.it/riserva.isola.lampedusa/mapl.html" title="Riserva Naturale Isola di Lampedusa - www.parks.it ">Riserva Naturale Isola di Lampedusa - www.parks.it </a></span></span></div>
<div align="left" class="Stile1">
<br /></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b>Lampedusa non è solo l’estremo lembo
dell’Italia e dell’Europa, la cosiddetta porta della penisola e del
continente sull’altra sponda del Mediterraneo.</b> E’ anche, come
sa chiunque ci abbia messo piede per poche ore, un microcosmo delle
contraddizioni feroci della globalizzazione. E’ un posto dove la
presenza spettrale dei migranti rinchiusi e stipati nel centro di
accoglienza convive, per molti mesi dell’anno, con la presenza
spensierata dei turisti in vacanza. Dove l’incombenza quotidiana della
morte convive con l’eterno presente dell’industria dello svago. Dove
accade – è accaduto, tante volte – che i corpi dei vivi che si immergono
nel mare si imbattano con i cadaveri che il mare sospinge verso le
spiagge o sbatte sugli scogli. E’ il posto dove i corpi che contano, e
che si contano uno per uno perché equivalgono ad altrettanti consumatori
di alberghi, bar, creme abbronzanti e spay antizanzara, si muovono
contigui a quelli che non contano, e che si contano a grappolo, a decine
o a centinaia quando arrivano dal mare vivi o morti, senza singolarità
senza nome senza storia. E’ un posto dove noi europei arriviamo con un
trolley carico di tutti i nostri (vacillanti) diritti, e loro, i
migranti, arrivano senza neanche il diritto a essere sepolti e
compianti.</span></span></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><br />
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Chiamata ”frontiera d’Europa” dai nostri politici che non sanno di che parlano, <a href="http://www.malitalia.it/2013/10/quei-bambini-che-dormono-sullasfalto-di-lampedusa/" target="_blank" title="Quei bambini che dormono sull’asfalto di Lampedusa - di Enrico Fierro - malitalia.it"><b>Lampedusa</b></a>
è dunque precisamente il posto dove l’idea di frontiera e di confine si
vanifica, dissolta dal mare. Obbedendo a un nome più antico della
geopolitica, il <a href="http://www.emigrati.it/Mediterraneo/Mediterraneo.asp" target="_blank" title="Mediterraneo - emigrati.it web site"><b>Mediterraneo</b></a>
– mare di mezzo, e di mediazione – rimescola quello che i confini della
politica e della legge pretendono di dividere. Non c’è sovranità
statuale che tenga, a Lampedusa. Non c’è legge di Schengen che valga,
nel mare di mezzo. Non c’è barriera di cittadinanza possibile, dove il
proprio dei diritti si perde nel nostrum del mare. Dove il mare
restituisce la contiguità fra la vita e la morte che sta alla radice
dell’umano, lì le politiche di distribuzione gerarchica e annichilente
dei diritti, cento a noi e zero ai migranti, getta la maschera e si
mostra per quello che è: una tanatopolitica basata, né più né meno che
ad Auschwitz, sulla pretesa sadica di dividere gli umani in più umani,
”noi”, e meno umani, ”loro”.</span></span></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Lampedusa_Immigrazione_Ida-D.asp">continua a leggere...</a> </span></span></div>
<div align="left" class="Stile1">
<br /></div>
florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-62100090742686795392013-10-11T02:42:00.000-07:002013-10-14T03:57:04.513-07:00Immigrazione clandestina: “Liberare” i migranti senza “arrestare” i capitali? Un suicidio politico<span style="font-size: xx-small;"><a href="http://www.emilianobrancaccio.it/" target="_blank"><span align="center" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"></span></a><a href="http://www.emigrati.it/Newsletter.asp" title="emigrati.it News: Prima Pagina: Stampa, quotidiani e News on line - Tecnologie informatiche per la comunicazione, l'informazione, la formazione via Internet">emigrati.it
- <strong><span style="font-size: xx-small;">news</span></strong></a></span><br />
<br />
<br />
<span style="font-size: xx-small;"><span align="center" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"><a href="http://www.emigrati.it/Newsletter.asp" title="emigrati.it News: Prima Pagina: Stampa, quotidiani e News on line - Tecnologie informatiche per la comunicazione, l'informazione, la formazione via Internet"><strong><span style="font-size: xx-small;"> </span></strong></a></span><img align="top" alt="Emiliano Brancaccio - Divulgazione - Materiale didattico, divulgativo e per la ricerca - http://www.emilianobrancaccio.it/" border="0" height="88" longdesc="http://www.emilianobrancaccio.it/" src="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione/Emiliano_Brancaccio_divulgazione.jpg" width="383" /></span>
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: xx-small;"><a href="http://www.emilianobrancaccio.it/" target="_blank" title="Emiliano Brancaccio - Divulgazione - Materiale didattico, divulgativo e per la ricerca - http://www.emilianobrancaccio.it/">Emiliano Brancaccio - Divulgazione - Materiale didattico, divulgativo e per la ricerca</a></span><br />
<br />
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b>Contestare il reato di immigrazione
clandestina senza aprire una contesa più generale per il controllo dei
movimenti di capitale e per un’alternativa di politica economica,
costituisce un suicidio politico. Spunti di riflessione per una
“sinistra” allo sbando, da tempo incapace di dare coerenza logica alle
fondamentali battaglie contro l’avanzata dei movimenti xenofobi e
razzisti.</b></span></span></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><br />
<div align="justify">
<br /></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><br />
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Pubblicato sul <b><a href="http://www.ft.com/home/uk" target="_blank" title="The latest UK and international business, finance, economic and political news, comment and analysis from the Financial Times on FT.com - http://www.ft.com/home/uk">Financial Times</a></b> il 23 settembre scorso, il <b>“monito degli economisti”</b>
denuncia la mancata volontà delle classi dirigenti europee di concepire
una svolta negli indirizzi di politica economica, e individua in tale
mancanza una causa delle “ondate di irrazionalismo che stanno investendo
l’Europa” e dei relativi “sussulti di propagandismo ultranazionalista e
xenofobo”. La recente tragedia di <b><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione.asp" title="Immigrazione: Io, clandestino a Lampedusa - di Fabrizio Gatti - emigrati.it web site">Lampedusa</a></b>
costituisce un esempio terrificante delle conseguenze di questa palese
ignavia politica. Il riferimento non è solo al raccapricciante tentativo
del Presidente della <b><a href="http://ec.europa.eu/index_it.htm" target="_blank" title="Commissione europea - http://ec.europa.eu/index_it.htm">Commissione europea</a></b>
Barroso di mettere un velo su questa vicenda ricorrendo a una elemosina
europea. Il problema sta pure nel modo in cui le forze di sinistra si
sono lanciate in una battaglia per l’abolizione del reato di
immigrazione clandestina previsto dalla <b><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Legge_Bossi-Fini-Immigrazione.asp" title="Legge Bossi-Fini - Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo - Legge 30 luglio 2002, n. 189 - emigrati.it web site">legge Bossi-Fini</a></b>.</span></span></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><br />
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Naturalmente, nessuno qui nega che sia
giusto cercare di intercettare il moto di sdegno che ha attraversato il
paese, di fronte alla notizia che i superstiti del disastro di
Lampedusa subiranno anche la beffa di essere imputati per il reato di
clandestinità. Ma bisogna rendersi conto che oggi più che mai la
politica non può esser fatta solo di sdegno o di mani passate sulla
coscienza. Soprattutto in tempo di crisi, la politica è alimentata in
primo luogo dalla volontà dei singoli e dei gruppi di difendere i propri
interessi, di dar voce alle proprie istanze. Le forze di sinistra
dovrebbero ricordare che siamo nel mezzo di una catastrofe occupazionale
che dall’inizio della crisi ha visto crescere i disoccupati di 7
milioni di unità in Europa e di un milione e mezzo soltanto in Italia.
Per le forze politiche avverse agli immigrati si tratta di una manna, di
un terreno elettorale fertilissimo. Se non si vuole che la <a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione_clandestina_bossi-fini.asp" title="Immigrazione clandestina: Cancellare subito lo scandalo della Bossi-Fini di Stefano Rodotà - emigrati.it web site"><b>lotta contro il reato di immigrazione clandestina</b></a>
si trasformi in un boomerang dal punto di vista dei consensi, occorre
allora collocare quella lotta in una più generale analisi della crisi e
in uno sforzo di individuazione delle risposte politiche realmente in
grado di fronteggiarla.</span></span></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione_Emiliano_Brancaccio.asp" target="_blank">continua a leggere...</a> </span></span></div>
florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-38023027467206288612013-10-10T07:56:00.004-07:002013-10-14T03:57:26.761-07:00Intervista a Zygmunt Bauman: la modernità produce immigrazione<br />
<span align="center" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"><a href="http://www.emigrati.it/Newsletter.asp" title="emigrati.it News: Prima Pagina: Stampa, quotidiani e News on line - Tecnologie informatiche per la comunicazione, l'informazione, la formazione via Internet">emigrati.it
- <strong><span style="font-size: xx-small;">news</span></strong></a></span><br />
<br />
<br />
<span align="center" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"><strong><span style="font-size: xx-small;"> </span></strong></span><img align="top" alt="Zygmunt Bauman; foto tratta da L'Espresso" height="268" longdesc="#Immigrazione_Zygmunt_Bauman" src="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione/Zygmunt_Bauman.jpg" width="400" /><br />
<br />
<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> <a href="http://espresso.repubblica.it/attualita/2013/10/10/news/bauman-l-immigrazione-indissolubile-dalla-modernita-1.137080" target="_blank" title="Zygmunt Bauman; foto tratta da L'Espresso">Zygmunt Bauman; foto tratta da L'Espresso</a></span></span><br />
<br />
<br />
<div align="justify">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Zygmunt_Bauman" target="_blank" title="Zygmunt Bauman - http://it.wikipedia.org/wiki/Zygmunt_Bauman">Zygmunt Bauman</a></b>,
88 anni, autore di “Danni Collaterali. Diseguaglianze sociali nell’età
globale”, è considerato una dei più autorevoli sociologi contemporanei.
La sua vita è stata segnata dall’esilio: nel 1968, a seguito di una
violenta campagna antisemita governativa (governo filosovietico
polacco), Bauman si dimise dai suoi incarichi nel Partito Polacco dei
Lavoratori e, come molti intellettuali suoi connazionali, fu costretto a
lasciare il paese, rifugiandosi in Israele, rinunciando alla
cittadinanza e perdendo la cattedra che nel frattempo aveva ottenuto
all’Università di Varsavia. In Israele ha insegnato all’Università di
Tel Aviv fino al 1971, quando si è trasferito in Inghilterra. Il
sociologo ha tenuto una “lecture” pubblica al Teatro dal Verme a Milano,
per la serie di incontri “Meet The Media Guru”. Abbiamo chiesto, in
questa occasione, il suo parere sulla tragedia di Lampedusa e, più in
generale, sul fenomeno dei migranti. Una analisi, dettagliata e lucida,
nella quale non risparmia parole di dura condanna per i governi.</span></span></div>
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><br />
<div align="justify">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b>Professor Bauman, la tragedia
di Lampedusa, con oltre 300 morti, è il simbolo di una società che non
previene le catastrofi “prevedibili”, dove i poveri ed i disperati sono
più facilmente vittime. Potrà cambiare qualcosa in futuro o queste
persone resteranno abbandonate al loro destino?</b></span></span></div>
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ho saputo che il vostro Presidente del Consiglio ed il Presidente della <b><a href="http://ec.europa.eu/index_it.htm" target="_blank" title="Commissione europea - http://ec.europa.eu/index_it.htm">Commissione europea</a></b>, Barroso, si sono recati a <b><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione.asp" title="Immigrazione: Io, clandestino a Lampedusa - di Fabrizio Gatti - emigrati.it web site">Lampedusa</a></b>. È sicuramente una buona notizia… ma la situazione è molto complessa. Noi viviamo in una condizione che definisco di <b>“diasporalizzazione”</b>:
i vostri nonni, i genitori dei vostri nonni sono migrati in massa,
spesso in America Latina, perché essi non potevano sopravvivere qui.
Adesso questo fenomeno continua, ma in altre direzioni: questa è l’unica
differenza. <b>La migrazione è un fenomeno che ha riguardato la
“modernità” dalle sue origini ed è da essa imprescindibile. Perché la
modernità produce “persone inutili”.</b> Esistono due “industrie”
della modernità che producono “persone inutili”: una è quella cosi detta
della “costruzione dell’ordine”, dove ogni regola e sistema vengono
costantemente rimpiazzati da nuovi sistemi e regole che producono
esuberi, persone eccedenti. L’altra industria che produce “persone
inutili” è quell’industria che noi chiamiamo “progresso economico” che
consiste, fondamentalmente, nel ridurre costantemente la forza lavoro. E
questo semplicemente produce persone inutili. E queste persone andranno
dove c’è pane, promesse di pane e acqua potabile.</span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"></span></span><a href="http://espresso.repubblica.it/attualita/2013/10/10/news/bauman-l-immigrazione-indissolubile-dalla-modernita-1.137080" target="_blank" title="Zygmunt Bauman; foto tratta da L'Espresso"><br /></a>
<a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione_intervista_a_Zygmunt-Bauman.asp" target="_blank"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">continua a leggere...</span></span></a><a href="http://espresso.repubblica.it/attualita/2013/10/10/news/bauman-l-immigrazione-indissolubile-dalla-modernita-1.137080" target="_blank" title="Zygmunt Bauman; foto tratta da L'Espresso"><br /></a>florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-5681340860648072902013-10-10T06:30:00.001-07:002013-10-14T03:57:45.068-07:00Il naufragio della Bossi-Fini: tribunali intasati, rimpatri col contagocce e un miliardo di euro in fumo<a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Naufragio-Legge_Bossi-Fini.asp#Immigrazione_clandestina"><span align="center" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"></span></a><a href="http://www.emigrati.it/Newsletter.asp" title="emigrati.it News: Prima Pagina: Stampa, quotidiani e News on line - Tecnologie informatiche per la comunicazione, l'informazione, la formazione via Internet">emigrati.it
- <strong><span style="font-size: xx-small;">news</span></strong></a><br />
<br />
<br />
<span align="center" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"><a href="http://www.emigrati.it/Newsletter.asp" title="emigrati.it News: Prima Pagina: Stampa, quotidiani e News on line - Tecnologie informatiche per la comunicazione, l'informazione, la formazione via Internet"><strong><span style="font-size: xx-small;"> </span></strong></a></span><img align="top" alt="Fini, Berlusconi e Bossi (foto Ansa)" border="0" height="249" src="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione/Bossi-Fini_Berlusconi.jpg" width="400" /><br />
<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Fini, Berlusconi e Bossi (foto <a href="http://www.ansa.it/" target="_blank" title="Ansa - http://www.ansa.it/">Ansa</a>)</span></span><br />
<br />
<div align="justify">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">In Italia c'è una macchina che non cammina, ma costa cara. È la <b>Bossi-Fini</b>: il complesso meccanismo di contrasto all'immigrazione irregolare, fatto di espulsioni, <b>Cie</b> e <b><b>reato di clandestinità</b></b>,
non ha infatti mai girato a pieni regimi. I numeri stanno lì a
dimostrarlo. Partiamo dal reato-manifesto introdotto nel 2009: dalla <b>procura di Agrigento</b> (ora impegnata con i sopravvissuti di <b>Lampedusa</b>)
si ricorda che dall'entrata in vigore del reato di immigrazione
clandestina nella sola Città dei Templi sono stati aperti 511 fascicoli,
per 12.867 indagati. Un lavoro immane e costoso.</span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span><br />
<div align="justify">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Contro il reato l'ufficio giudiziario, guidato da <b>Renato Di Natale</b>, ha sollevato infatti eccezione di costituzionalità, rigettata però dalla <b>Suprema Corte</b>
nel 2011. I pm hanno poi richiesto l'archiviazione per gli indagati,
puntualmente rigettata dal giudice di pace che ha invece imposto
l'imputazione coatta con successiva condanna: una sanzione
amministrativa di 5.000 euro.</span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span><br />
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Naufragio-Legge_Bossi-Fini.asp" target="_blank">continua a leggere... </a></span></div>
florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-24666041911809607622013-10-09T08:38:00.000-07:002013-10-14T03:58:13.352-07:00Cancellare subito lo scandalo della Bossi-Fini di Stefano Rodotà<div align="justify">
<span style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione_clandestina_bossi-fini.asp#Immigrazione_clandestina"><span align="center" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"></span></a><a href="http://www.emigrati.it/Newsletter.asp" title="emigrati.it News: Prima Pagina: Stampa, quotidiani e News on line - Tecnologie informatiche per la comunicazione, l'informazione, la formazione via Internet">emigrati.it
- <strong><span style="font-size: xx-small;">news</span></strong></a></span><br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"><span align="center" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"><a href="http://www.emigrati.it/Newsletter.asp" title="emigrati.it News: Prima Pagina: Stampa, quotidiani e News on line - Tecnologie informatiche per la comunicazione, l'informazione, la formazione via Internet"><strong><span style="font-size: xx-small;"> </span></strong></a></span><img align="top" alt="Rifugiati su un gommone in alto mare; foto tratta da "Morti in mare e respingimenti. Nulla è cambiato" su Focus Casa dei Diritti Sociali, 7 settembre 2011" height="250" longdesc="http://www.dirittisociali.org/attualita/2011/09/morti-in-mare-e-respingimenti.aspx" src="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione/rifugiati-gommone.jpg" width="400" /></span></div>
<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span class="Stile1">Rifugiati su un gommone in alto mare; foto tratta da <a href="http://www.dirittisociali.org/attualita/2011/09/morti-in-mare-e-respingimenti.aspx" target="_blank">"Morti in mare e respingimenti. Nulla è cambiato" su Focus Casa dei Diritti Sociali, 7 settembre 2011 </a></span></span></span><br />
<br />
<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span class="Stile1"><span style="font-size: small;">Le terribili <b><a href="http://www.emigrati.it/Tragedie.asp" target="_blank" title="Tragedie dell'emigrazione italiana - emigrati.it web site">tragedie collettive</a></b>
sono ormai diventate grandi rappresentazioni pubbliche, che vedono
tra i loro attori i rappresentanti delle istituzioni, ben allenati
ormai nel recitare il ruolo di chi deve dare voce ai sentimenti di
cordoglio, dire che il dramma non si ripeterà, promettere che «nulla
sarà come prima». Il pellegrinaggio a Lampedusa era ovviamente
doveroso, arriverà anche il presidente della <b><a href="http://ec.europa.eu/index_it.htm" target="_blank" title="Commissione europea - http://ec.europa.eu/index_it.htm">Commissione europea</a></b> Barroso, si è già fatta sentire la voce del primo ministro francese perché sia anche l’<b><a href="http://europa.eu/index_it.htm" target="_blank" title="EUROPA - Il sito ufficiale dell'Unione europea - http://europa.eu/index_it.htm">Unione europea</a></b>
a discutere la questione. Sembra così che sia stata soddisfatta la
richiesta del governo italiano di considerare il tema in questa più
larga dimensione, guardando alle coste del nostro paese come alla
frontiera sud dell’Unione.<br />
Attenzione, però, a non operare una sorta di rimozione,
rimettendoci alle istituzioni europee e non considerando primario
l’obbligo di mettere ordine in casa nostra. Lunga, e ben nota da
tempo, è la lista delle questioni da affrontare, a cominciare dalla
condizione dei centri di accoglienza dove troppo spesso ai migranti
viene negato il rispetto della dignità, anzi della loro stessa
umanità. Ma oggi possiamo ben dire che vi è una priorità assoluta, che
deve essere affrontata e che può esserlo senza che si obietti, come
accade per i centri di accoglienza, che mancano le risorse necessarie.
Questa priorità è la cosiddetta <b><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Legge_Bossi-Fini-Immigrazione.asp" target="_blank" title="Legge Bossi-Fini - Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo - Legge 30 luglio 2002, n. 189 - emigrati.it web site">legge Bossi-Fini</a></b>.</span></span></span></span><br />
<br />
<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span class="Stile1"><span style="font-size: small;"><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione_clandestina_bossi-fini.asp" target="_blank">continua a leggere...</a> </span> </span></span></span>florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-1870567869202566612013-10-08T05:35:00.000-07:002013-10-14T03:58:38.882-07:00Immigrazione clandestina: avanti, c’è spazio per tutti, anche per i trafficanti russi, ucraini e nigeriani<div align="justify">
<span style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione_clandestina-2.asp#Immigrazione_clandestina"><span align="center" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"></span></a><a href="http://www.emigrati.it/Newsletter.asp" title="emigrati.it News: Prima Pagina: Stampa, quotidiani e News on line - Tecnologie informatiche per la comunicazione, l'informazione, la formazione via Internet">emigrati.it
- <strong><span style="font-size: xx-small;">news</span></strong></a></span><br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"><span align="center" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"><a href="http://www.emigrati.it/Newsletter.asp" title="emigrati.it News: Prima Pagina: Stampa, quotidiani e News on line - Tecnologie informatiche per la comunicazione, l'informazione, la formazione via Internet"><strong><span style="font-size: xx-small;"> </span></strong></a></span><img align="top" alt="tratto da "L'inferno degli stagionali in Calabria", galleria fotografica sul sito di Medici senza Frontiere, © Livio Senigalliesi" border="0" height="267" longdesc="http://somalia.msf.org/2010/12/kenya-urgent-humanitarian-assistance-required-for-somali-refugees-living-outside-dagahaley-camp/" src="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione/Immigrati-Rosarno-Calabria.jpg" width="400" /></span></div>
<div class="Stile1">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: xx-small;"><a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=4633" target="_blank" title="La rivolta africana - Perché gli africani hanno distrutto tutto - due articoli di Damiano Zito sulla rivolta di Rosarno su La Voce di Fiore"><b>Rosarno / Piana di Gioia Tauro (RC)</b></a> - dicembre 2009<br />
Nella foto alcuni immigrati hanno trovato rifugio per la notte in un silos.</span></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: xx-small;">
</span></span><br />
<div class="Stile1">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: xx-small;">tratto da "<b><a href="http://www.medicisenzafrontiere.it/msfinforma/galleria/stagionali_calabria_2009/index.html?id=1" target="_blank" title="tratto da L'inferno degli stagionali in Calabria, galleria fotografica sul sito di Medici senza Frontiere, © Livio Senigalliesi">L'inferno degli stagionali in Calabria</a></b>", galleria fotografica sul sito di <a href="http://www.medicisenzafrontiere.it/" target="_blank">Medici senza Frontiere</a>, <a href="http://www.medicisenzafrontiere.it/msfinforma/galleria/stagionali_calabria_2009/index.html?id=1" target="_blank">© Livio Senigalliesi</a></span></span></div>
<div class="Stile1">
<br /></div>
<div class="Stile1">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: xx-small;">di </span></span><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: xx-small;"><b><a href="http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2013/10/immigrazione-clandestina-avanti-c%C3%A8-spazio-per-tutti-anche-per-i-trafficanti-russi-ucraini-e-nigerian.html" target="_blank" title="Guardie o ladri- il blog di Roberto Galullo su Il sole 24 ore">Roberto Galullo</a></b> </span></span></div>
<div class="Stile1">
<br /></div>
<div align="justify" class="Stile7">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Anche ieri, incessantemente, sono
proseguiti gli sbarchi di clandestini lungo le coste calabresi. Una
sciagura dopo l’altra, mentre ancora molti corpi restano nel barcone
affondato a largo di <b><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione.asp" target="_blank" title="Immigrazione: Io, clandestino a Lampedusa - di Fabrizio Gatti - emigrati.it web site">Lampedusa</a></b> in attesa di una degna sepoltura.</span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span><br />
<div align="justify" class="Stile7">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Le rotte maggiormente
attive nelle tratte di persone e immigrazione clandestina sono quelle
che prevedono il passaggio dal Medio Oriente (Libano-Turchia) verso la
Grecia e da qui verso l’Italia e altri Paesi Europei, e l’altra che,
partendo dai Paesi subsahariani e particolarmente dalla Nigeria, porta
le vittime in Europa e in Italia, passando per il deserto del Niger e la
Libia.</span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
La <a href="http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_2_10_1.wp" target="_blank" title="Ministero della Giustizia - Direzione nazionale antimafia"><b>Direzione nazionale antimafia</b></a>
– il cui ruolo di collegamento e impulso alle Procure distrettuali è
sancito per legge – non ha dubbi nella lettura di quanti, da anni,
speculano sulle spalle dei disperati che cercano rifugio fuori dalle
aree di guerra, dittatura e povertà. Speculazioni che corrono dritte
dritte sulle stesse rotte del traffico di stupefacenti e, vale la pena
di aggiungere, anche di armi...</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione_clandestina-2.asp" target="_blank">continua a leggere...</a> </span> <br />
<div class="Stile1">
<br /></div>
florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-86983042751445740612013-10-07T08:56:00.000-07:002013-10-14T03:59:02.564-07:00Immigrazione clandestina: secondo business mondiale dopo il narcotraffico – Le valutazioni di Onu e Dna<div align="justify" class="Stile7">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: x-small;"><span align="center" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"><a href="http://www.emigrati.it/Newsletter.asp" title="emigrati.it News: Prima Pagina: Stampa, quotidiani e News on line - Tecnologie informatiche per la comunicazione, l'informazione, la formazione via Internet">emigrati.it
- <strong><span style="font-size: xx-small;">news</span></strong></a></span> </span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: x-small;">La tratta degli esseri umani va considerata come una specificità all’interno del più vasto fenomeno dell’immigrazione illegale.</span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: x-small;">
</span><br />
<div align="justify" class="Stile7">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: x-small;">E’ ormai un rischio per
la sicurezza nazionale e internazionale, poiché costituisce una delle
fonti di reddito più interessanti per il crimine organizzato
transnazionale; secondo le più recenti stime formulate dall’<a href="http://www.un.org/" target="_blank" title="Onu - http://www.un.org/"><b>Onu</b></a></span></div>
<div align="justify" class="Stile7">
<span style="font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: x-small;">
</span></div>
<div class="Stile7" style="text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/glotip/Trafficking_in_Persons_2012_web.pdf" target="_blank">http://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/glotip/Trafficking_in_Persons_2012_web.pdf</a> </span></div>
<div align="justify" class="Stile7">
<span style="font-size: x-small;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: x-small;">
</span><br />
<div align="justify" class="Stile7">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: x-small;">pur nella palese difficoltà di quantificarne i flussi finanziari, sarebbe diventata il secondo business dopo il narcotraffico.</span></div>
<div align="justify" class="Stile7">
<span style="font-size: x-small;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: x-small;">
</span><br />
<div align="justify" class="Stile7">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: x-small;">La questione della
migrazione non è però un problema sussidiario legato solo alla sicurezza
o all’emergenza umanitaria (esempio: <a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione.asp" target="_blank">gli sbarchi a Lampedusa</a>).
L’immigrazione e l’integrazione ad essa correlata sono diventati i temi
di attualità centrale che influenzano in maniera significativa le
scelte politiche dell’occidente e dell’Europa in particolare.</span></div>
<div align="justify" class="Stile7">
</div>
<div align="justify">
<span style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione_clandestina.asp#Immigrazione_clandestina"><img align="top" alt="Kenya 2010 @Nenna Arnold/MSF" border="0" height="300" longdesc="http://somalia.msf.org/2010/12/kenya-urgent-humanitarian-assistance-required-for-somali-refugees-living-outside-dagahaley-camp/" src="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione/Kenia-refugee.jpg" width="400" /></a></span></div>
<div class="Stile1">
<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="http://somalia.msf.org/2010/12/kenya-urgent-humanitarian-assistance-required-for-somali-refugees-living-outside-dagahaley-camp/" target="_blank" title="Kenya 2010 @Nenna Arnold/MSF">Kenya 2010 @Nenna Arnold/MSF</a></span></span></div>
<div align="justify" class="Stile7">
</div>
<div align="justify" class="Stile7">
</div>
<div align="justify" class="Stile7">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.emigrati.it/Immigrazione/Immigrazione_clandestina.asp" target="_blank">Continua a leggere...</a> </span></div>
florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-7118390349618560042012-10-26T05:26:00.001-07:002012-10-26T05:26:29.124-07:00C'è una Calabria che lotta ancora<div align="JUSTIFY" class="western">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> <a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=3843" target="_blank"><img align="left" alt="" border="0" class="spip_logos" hspace="3" name="image1" src="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/IMG/arton3843.jpg" vspace="3" /></a></span><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">È reale la
Calabria raccontata da Cesare Fiumi nello scorso numero. C’è il
passato e il presente: dai pitagorici agli aguzzini dell’ex
assessore lombardo Zambetti, che ne comprava i voti. Il futuro
dipende dalla capacità dei calabresi e degli altri italiani di
capire il fenomeno, il problema </span><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="http://www.florense.it/Ndrangeta-Demoni-e-sangue.html" title="'Ndrangheta: DEMONI E SANGUE - 'ndrangheta un potere glocale e invisibile - Francesco Saverio Alessio per Coppola Editore"><b>'ndrangheta</b></a>. </span></div>
<div align="JUSTIFY">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Come Fiumi ha mostrato, l’onorata società
devasta, brucia, avvelena, corrompe, ma non cancella la speranza e la
memoria di chi è rimasto onestamente in Calabria; nonostante
l’isolamento, lo sconforto, la voglia di andarsene come in L’orda
di Gian Antonio Stella. </span></div>
<div align="JUSTIFY">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Proprio l’emigrazione è il nodo cruciale della
"Questione calabrese", spesso ridotta a cronaca
dell’efferatezza criminale, a statistica dell’inefficienza, a
estetica dei personaggi – «la crapa di Al Capone» del «ragazzo
di Calabria» Vincenzo Salvatore Maruccio, sovente in gessato, ex
consigliere regionale del Lazio indagato per distrazione di fondi del
gruppo Idv. </span></div>
<div align="JUSTIFY">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Il punto vero è che le logiche del potere in
Calabria non lasciano alternativa: o si resta e subisce o si fugge,
cercando normalità altrove. Salvo che non si ceda al colonialismo
delle cosche. La Calabria si spopola drammaticamente, ma l’Istat
non può registrarlo. Un terzo degli universitari calabresi studia
fuori regione; migliaia di residenti si curano o lavorano al Nord.</span></div>
<div align="JUSTIFY">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">La ‘ndrangheta gestisce la cosa pubblica insieme
alla politica e a logge coperte. Lo provano le inchieste
Europaradiso, Black Mountains ed Energopoli, del pm Pierpaolo Bruni,
e molte altre. Impresa e lavoro sono in mano a sodalizi criminali,
che “vincono” gli appalti, assumono professionisti e manodopera e
dispensano favori ed assistenza. La <b><a href="http://ndrangheta.tumblr.com/" target="_blank">‘ndrangheta</a></b> appoggia i
candidati e questi ricambiano a palazzo. Il silenzio da paura, in
tanti casi mero opportunismo, completa la distruzione del tessuto
sociale, delle risorse, della bellezza e della storia calabrese. Il
rischio peggiore non è l’assassinio, l’incendio dell’auto o
dell’azienda, ma la solitudine di chi resiste, di chi non accetta i
rapporti di forza dominanti. </span></div>
<div align="JUSTIFY">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">C’è una <a href="http://www.emigrati.it/Calabria.asp" target="_blank"><b>Calabria</b></a> in lotta quotidiana: contro le
disfunzioni sanitarie, la parzialità dell’amministrazione, la
lentezza dei trasporti, gli abusi degli organi pubblici e l’abbandono
dello Stato. È una Calabria che non spara, che non delinque e forse
sogna ancora, chiusa nell’amarezza e nella rabbia. Fiumi ne ha
riportato la voce: imprenditori, preti di frontiera, sindaci,
magistrati, intellettuali, educatori. Anche loro, come tanti killer e
faccendieri, sono «calabresi». </span></div>
<div align="JUSTIFY">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="http://www.emilianomorrone.org/" target="_blank"><b>Emiliano Morrone</b></a>, lettera su <a href="http://www.corriere.it/sette/" target="_blank">"Sette"(Corriere della Sera)</a> del 26.10.2012, pag. 161</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">«Qui
in Calabria», dice
<a href="http://www.emigrati.org/Festival_Filosofia/Mauro_Minervino-GISSING.asp" target="_blank"><b>Minervino</b></a>, fissando dalla balconata di Rende la piana di Cosenza che
di notte si illumina a giorno, «non
esistono più i partiti, solo comitati elettorali quando si deve
votare». Spesso, comitati
d'affari a venire. «Anche
questa città, la più universitaria e intellettuale della Calabria,
ormai è diventata una distesa di cemento».
Gli fa eco <a href="https://www.facebook.com/pages/Emiliano-Morrone/126385700788528" target="_blank"><b>Emiliano Morrone</b></a>, autore con <a href="https://www.facebook.com/pages/Francesco-Saverio-Alessio/95211518850" target="_blank"><b>Francesco Saverio Alessio</b></a>, de
<a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=3843" target="_blank"><b><i>La società sparente</i></b></a>, un libro sul binomio
politica-'ndrangheta alle radici della nuova disperata emigrazione:
«'Ndrangheta e massoneria sono i
due grandi poteri oggi in Calabria, non necessariamente in
quest'ordine: la politica va a rimorchio e serve a gestire gli
affari».</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Minervino
è di Paola, il paese di un San Francesco duro e puro, e Morrone di
<a href="http://www.florense.it/Html/San%20Giovanni%20in%20Fiore.htm" target="_blank"><b>San Giovanni in Fiore</b></a>, terra di <a href="http://www.emigrati.it/Radici/Gioacchino.asp" target="_blank"><b>Gioacchino</b></a>, che Dante volle in
Paradiso. «Un santo e un mistico montanari e ecologisti, sensibili
all'armonia e al bello», ricorda Minervino. Ed è come se la
Calabria fosse la loro nemesi: «<a href="http://www.florense.it/Html/Edificazioneselvaggia.asp" target="_blank">Qui
dove nessuno, oggi, prevede direcuperare l'esistente, di sostituire il
brutto riqualificando ilpaesaggio, di rivedere una logica di sviluppo
che restituisca dignitàalla terra</a>». Un'ignavia che addolora e stupisce i calabresi che
dalla Calabria se ne sono andati, ma che sembra non toccare la
maggioranza di quelli che ci vivono. “Mi fu sempre difficile
spiegare che cos'è la mia regione”, scriveva Corrado Alvaro,
novant'anni fa.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Tratto
da: Indagine su una regione al di sotto di ogni sospetto; di <a href="http://www.corriere.it/sette/" target="_blank">CesareFiumi, Corriere della Sera, Sette</a> n° 42 del 19 ottobre 2012</span></div>
florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-41005047210822144552012-09-24T11:00:00.005-07:002012-09-24T11:00:54.329-07:00PREMIO NAZIONALE DI FILOSOFIA VI EDIZIONE, Certaldo 2012<div align="justify">
<strong><span style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=1149910615922368010#Francesco_Saverio_Alessio_bio"></a></span></strong><a href="http://www.florense.it/Biografia/Biografia.asp"><img align="top" alt="CERTALDO: PREMIO NAZIONALE DI FILOSOFIA VI EDIZIONE 2012" border="0" height="383" src="http://florense.it/Festival_Filosofia/Premio-Nazionale-Filosofia-2012.jpg" width="400" /></a></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: xx-small;"><a href="http://www.confilosofare.com/Concorso.Naz.Filosofia.htm" target="_blank">Francesco
Saverio Alessio alla premiazione della VI Edizione (Certaldo, 20 maggio 2012) del Premio Nazionale di Filosofia.</a></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="justify">
<span class="style16" style="font-family: Verdana, sans-serif;"><strong><a href="http://www.confilosofare.com/Concorso.Naz.Filosofia.htm" target="_blank">PREMIO NAZIONALE DI FILOSOFIA VI EDIZIONE 2012</a></strong></span></div>
<div align="justify">
<span class="style16" style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="justify">
<span class="style16" style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span class="style16">"Allo scrittore antimafia <strong><a href="http://www.florense.it/Biografia/Biografia.asp" target="_blank">Francesco Saverio Alessio</a></strong>, esperto di web, che ha utilizzato Internet come strum</span>ento di promozione di <a href="http://www.topologik.net/StudiFilosofici_Numero2.htm" target="_blank">temi e utopie della filosofia</a>, in primo luogo legati all'opera del teologo della storia <strong><a href="http://florense.it/SanGiovanniinFiore/GioacchinodaFiore.asp">Gioacchino da Fiore</a></strong>. Allo scrittore Alessio che, con i suoi libri, inscindibilmente legati all'attività di pensatore e alla sua vita d'impegno morale e culturale, ha testimoniato con forza il valore della filosofia come pratica quotidiana di ricerca della verità."</span></div>
<div align="justify">
<span class="style16" style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify" class="style16">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Uno dei momenti più suggestivi della cerimonia, è stato la presentazione delle attività svolte contro l<strong><a href="http://www.florense.it/Ndrangeta-Demoni-e-sangue.html" target="_blank">’ndrangheta</a></strong> da <a href="http://www.google.it/search?hl=it&ie=UTF-8&q=Francesco%2BSaverio%2BALESSIO&lr=" target="_blank"><strong>Francesco Saverio Alessio</strong></a> e <a href="http://www.lavocedifiore.org/" target="_blank"><strong>Federico La Sala</strong></a>. Il primo soprattutto che, attraverso i suoi testi, fa una lotta filosofia e culturale contro la criminalità calabrese. Quest’ultima lo ha costretto ad abbandonare la sua terra natia <strong><a href="http://www.florense.it/Html/San%20Giovanni%20in%20Fiore.htm">San Giovanni in Fiore</a></strong> (Cosenza), a causa delle continue minacce ricevute. </span></div>
<div align="justify" class="style16">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="justify" class="style16">
<a href="http://met.provincia.fi.it/news.aspx?n=118339" target="_blank"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">http://met.provincia.fi.it/news.aspx?n=118339</span></a></div>
florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-77618182332936788692012-04-28T04:09:00.003-07:002012-04-28T04:18:25.502-07:00TRA DEMONI E SANGUE, LA SPERANZA IN AGGUATO ?<div class="texte">
<div class="spip">
"DEMONI E SANGUE", INCHIESTA E RACCONTO SULLA PERVASIVA POTENZA DELLA ’NDRANGHETA</div>
<div class="spip">
di Domenico Barberio </div>
<div class="spip">
<br /></div>
<div class="spip">
Parto, nella recensione di <a class="spip_out" href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5186">“Demoni e sangue”(Coppola editore, Trapani, 2011)</a>,
dagli aspetti che meno mi convincono. E’ molto lungo, è appesantito da
parti di cui si potrebbe fare a meno. 486 pagine, indice compreso, sono
tante,forse troppe, anche per un libro che,tra le altre cose, è
un’inchiesta accurata e approfondita. Appunto l’inchiesta, che in
“Demoni e sangue” è frammista alle vicende autobiografiche in cui
Saverio Alessio racconta se stesso,i suoi dilemmi, le sue difficoltà, la
sua terra e il conflittuale rapporto che si è instaurato con essa.
Ecco, forse un altro ingrediente che poteva essere meglio dosato
dall’autore è la sua forte carica polemica. Il coinvolgimento emotivo fa
perdere a Saverio in alcuni passaggi, secondo il mio modesto avviso,
quella giusta distanza che ci deve essere con la pagina che sta
scrivendo. Questa intima adesione, questo proiettarsi nella vicende che
vengono man mano presentate, porta ad annebbiare la lucidità necessaria e
lo spinge fino all’invettiva troppo carica di rancore. Un buon editor
magari avrebbe permesso di superare questi limiti, eliminando pagine e
smussando il superfluo, ma la scelta, il caso, gli eventi hanno fatto
incontrare questa piccola e coraggiosa casa editrice, Coppola di
Trapani, con un autore che ha fatto tutto da sé, senza concedere sconti,
manifestando appieno la sua impetuosa carica polemica. Sono venuti
fuori allora tutti gli spigoli caratteriali di quest’uomo del sottosuolo
come qualcuno l’ha definito: un personaggio dostojevskiano, uno
scrittore marginale (nel senso che sta ai margini, lontano dal potere).
Dunque un libro con meno pagine,meno carico di nomi e numeri, più agile e
snello, meno arrabbiato, avrebbe migliorato la resa definitiva.<br />
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: georgia,palatino;"><a href="http://www.coppolaeditore.com/products/219-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile.aspx"><img alt="Demoni_e_sangue" height="283" src="http://www.infiltrato.it/images/stories/Demoni_e_sangue.jpg" style="float: right; margin: 5px;" width="200" /></a></span></span> <br />
<br />
Ma “Demoni e sangue” è anche altro naturalmente, ha molti meriti.
Riporta fatti e persone di una regione, la Calabria, messa sotto scacco
dalla violenza del potere ’ndranghetista e dalla rapacità del potere
politico. E non si ferma solo a questo, l’inchiesta-racconto si allarga e
cerca di racchiudere quello che di peggio sa offrire la società
calabrese. Ma non solo la Calabria, perché come ci viene ricordato da
Saverio Alessio ” il sentimento più forte, il desiderio di libertà,
prevale ed impone di indicare a chi non si accorge della mostruosità
della <a class="spip_out" href="http://www.coppolaeditore.com/products/219-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile.aspx">’ndrangheta</a>
che lo avvolge silenziosamente nelle sue spire, come questa si infiltri
subdolamente nelle società ancora sane e di urlare l’orrore a chi
farebbe ancora in tempo a liberarsene, prima che ne diventi schiava come
la Calabria”. Un aspetto su cui si insiste in “Demoni e sangue”,
attraverso il lavoro di indagine armonizzato con la trama del racconto
che lo tiene in piedi, è l’evidenziare non solo la capacità pervasiva
delle ’ndrine nella vita economico e politica, ma anche e soprattutto il
suo divenire discorso comune e condiviso, retorica pubblica. Ciò che
preme è mettere in guardia dal potere di fascinazione della ’ndrangheta.
Si tratta di quella malìa di cui scrive uno dei maggiori studiosi della
criminalità organizzata italiana, lo storico Enzo Ciconte che
sottolinea come esista ”un’attrazione che persiste e che a tratti ha la
parvenza dell’immutabilità. E così la fascinazione-o al contrario, lo
scoramento per chi alle mafie si oppone- sembra non avere mai fine”.
Dunque un potere criminale che è anche dominio culturale, attento a
fiaccare senso civico e difesa dei valori democratici che sono
imprescindibili per una società sana, aperta, solidale depurata dalla
presenza mafiosa.
Nei passaggi dove l’amara riflessione sulla sua condizione personale di
“esule” dalla Calabria si fa più forte sembra che il disincanto e la
mancanza di prospettive abbiano il sopravvento sulle speranze di Saverio
“...scrivo della Calabria in modo introspettivo, a tratti superbo, e
teso a descrivere quello che vive l’osservatore da un punto di vista
ristretto. Forti sentimenti ed una voglia di riscatto personale
indipendentemente dal riscatto della mia terra e della sua gente.
L’esclusivo tentativo di conquista di uno spazio espressivo
individuale”.
C’è un’incapacità a subire passivamente le brutture che la società
calabrese è capace di esprimere e che nutre le pagine irriverenti di
“Demoni e Sangue”. Ma fra queste pagine credo che si possa scovare con
attenzione anche un’idea di fondo legata alla speranza, speranza per i
destini individuali e collettivi. Nonostante la durezza di fondo Saverio
riesce a delinearci, tra demoni e sangue, anche la straordinaria
semplicità, carica di bellezza, di posti che gli appartengono, che ci
appartengono “La temperatura è migliorata decisamente. Fa anche caldo,
con una piacevole brezza primaverile. Profumata di ginestra, di pece, di
improbabili novità. Giorni fa con il mio caro amico Carmine, il doc.
diminutivo di Doctor, ho visto, odorato, fotografato, un’intera collina
di ginestre in fiore. Un mare di giallo fra il verde scuro dei boschi
di pino. Una meraviglia!Forse è per queste esplosioni improvvise di
fioriture che questo luogo si chiama Fiore”.</div>
<div class="spip">
domenico barberio</div>
<div class="spip">
<b class="spip"><a class="spip_out" href="http://www.coppolaeditore.com/products/219-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile.aspx">DEMONI E SANGUE: Acquistalo online direttamente da Coppola Editore</a></b></div>
</div>florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-11045754679765733062012-02-06T08:11:00.000-08:002012-02-06T08:12:26.764-08:00"Demoni e sangue" la bibbia dell'antimafia<h2><span style="font-size:100%;">di <a href="http://www.emilianomorrone.org/">Emiliano Morrone</a></span><br /><span style="font-size: 12pt;"><em></em></span></h2> <h2><span style="font-size: 12pt;"><em>Oggi si scrive tanto di mafie: post, articoli, saggi, romanzi. Carne, sangue e orrore sono spesso la base dei racconti, giornalistici o letterari. Si tratta, è banale, di elementi che impressionano e fanno vendere.</em></span></h2> <p><span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: georgia, palatino;"><a href="http://www.coppolaeditore.com/products/219-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile.aspx"><img style="float: right; margin: 5px;" alt="Demoni_e_sangue" src="http://www.infiltrato.it/images/stories/Demoni_e_sangue.jpg" height="283" width="200" /></a>La criminalità organizzata subisce, dunque, <strong>la semplificazione dello spettacolo</strong>. Il fenomeno è riassunto con effetti speciali. Così, vari autori, anche inconsapevolmente, celebrano la potenza dei <strong>Riina</strong> e famiglie. Ma <strong>la realtà è diversa</strong>, più sottile, complessa, ingannevole. La società non può essere divisa in buoni e cattivi: i primi pacifisti, gli altri armati fino al collo.</span></span></p> <p><span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: georgia, palatino;">La <a style="font-weight: bold;" href="http://ndrangheta.tumblr.com/">'ndrangheta</a>, per esempio, <strong>non è l'auto del boss Carmine Arena </strong>sventrata dal bazooka. Né la ferocia degli autori della <strong>strage di Duisburg</strong>, in Germania.</span></span></p> <p><span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: georgia, palatino;"><strong><a href="https://www.facebook.com/pages/Francesco-Saverio-Alessio/95211518850">Francesco Saverio Alessio</a> </strong>offre invece una lettura profonda del male italiano, esportato ovunque. In <strong>Australia</strong> come in <strong>Colombia</strong>. Nel suo <a href="http://www.coppolaeditore.com/products/219-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile.aspx">"<strong>Demoni e sangue</strong>", <strong>Coppola Editore</strong></a>, c'è il diario di una vita in trincea. Fra difficoltà, sconfitte, scelte coerenti. La vittoria della parola.</span></span></p> <p><span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: georgia, palatino;"><a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=4762"><img style="float: left; margin: 5px;" alt="Francesco_Saverio_Alessio" src="http://www.infiltrato.it/images/stories/Francesco_Saverio_Alessio.jpg" height="162" width="248" /></a>Alessio ricorda il suo passato in <a href="http://www.emigrati.it/Calabria.asp"><strong>Calabria</strong></a>. Lirico, descrive la bellezza dei luoghi violentati, la distruzione della <strong>memoria</strong>, la chiusura degli orizzonti culturali, spirituali, progettuali. Questa è <strong>la strategia militare delle mafie</strong>, ormai globalizzate. Il controllo del territorio avviene con la progressiva devastazione della natura, della storia, dell'<strong>anima collettiva</strong>. Per capire, occorre vedere. E Alessio ha visto, patito, registrato le singole azioni, le scene, i volti e <strong>le scelte dei signori della morte</strong>, dei loro servi, dei complici politici.</span></span></p> <p><span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: georgia, palatino;">Lo scrittore riporta <strong>nomi e trame</strong>. Preciso, attraversa la cronaca nazionale recente e remota. La ripercorre approfondendola, legando <strong>occulti potenti</strong> a uomini di palazzo ed agenzie del crimine.</span></span></p> <p><span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: georgia, palatino;">"<strong>Demoni e sangue</strong>" è il volume più coraggioso e vero in tema di mafie. Forse è per questo che Alessio non vende.</span></span></p> <p><span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Oggi non interessano i fatti, i retroscena e la <strong>scrittura onesta</strong>, fatta di rigore ed esperienza. Serve il demone del sangue.</span></span></p> <p><span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: georgia,palatino;"><a href="http://www.infiltrato.it/blog/utopia/demoni-e-sangue-la-bibbia-dellantimafia">da L'Infiltrato</a></span></span></p> <p><br /></p> <p><a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=4762"><span style="font-weight: bold;">La 'ndrangheta nel racconto di Francesco Saverio Alessio</span></a></p>florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-86325092431456565372011-09-08T03:36:00.000-07:002013-10-07T09:33:59.935-07:00L'esilio - un brano di DEMONI E SANGUE: 'ndrangheta un potere glocale e invisibile<!--[if gte mso 9]><xml> <w:worddocument> <w:view>Normal</w:View> <w:zoom>0</w:Zoom> <w:hyphenationzone>14</w:HyphenationZone> <w:donotoptimizeforbrowser/> </w:WordDocument> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <o:shapedefaults ext="edit" spidmax="1026"> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <o:shapelayout ext="edit"> <o:idmap ext="edit" data="1"> </o:shapelayout></xml><![endif]--> <br />
<div class="MsoNormal" style="font-family: verdana; line-height: 150%; text-align: justify; text-indent: 44.15pt;">
<span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;">Un estratto da</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: verdana; line-height: 150%; text-align: justify; text-indent: 44.15pt;">
<span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;"> </span><span style="font-size: 130%;"><a href="http://ndrangheta.tumblr.com/" target="_blank"><span style="font-weight: bold;">DEMONI E SANGUE</span></a></span><br /><a href="http://ndrangheta.tumblr.com/" target="_blank">'Ndrangheta: un potere glocale ed invisibile</a><br /><a class="style30" href="http://www.coppolaeditore.com/Products/219-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile.aspx" target="_blank" title="Francesco Saverio Alessio: Demoni e sangue; 'ndrangheta un potere glocale e invisibile">Francesco Saverio Alessio</a><br /><span style="font-size: 85%;"><a href="http://ndrangheta.tumblr.com/prefazione" target="_blank">Prefazione di Pietro Orsatti</a></span><br /><a href="http://www.coppolaeditore.com/" target="_blank"><span style="font-weight: bold;">Coppola Editore</span></a></span></div>
<a href="http://www.coppolaeditore.com/Products/219-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile.aspx"><img alt="" border="0" src="http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcShl2Co4ekqoHZtX7rWk5kNiIm16b5zyWdxcI2uY14DMlsJKtJo" style="cursor: pointer; float: left; height: 267px; margin: 0pt 10px 10px 0pt; width: 189px;" /></a><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="font-family: verdana; line-height: 150%; text-align: justify; text-indent: 44.15pt;">
<span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: verdana; line-height: 150%; text-align: justify; text-indent: 44.15pt;">
<span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;">Capitolo Undicesimo</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: verdana; line-height: 150%; text-align: justify; text-indent: 44.15pt;">
<span style="font-size: 100%;"><b><span style="font-size: 12pt;">L’esilio</span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: verdana; line-height: 150%; text-align: justify; text-indent: 44.15pt;">
<span style="font-size: 100%;"><b><span style="font-size: 12pt;"> </span></b></span></div>
<div align="right" class="MsoNormal" style="font-family: verdana; line-height: 150%; margin-bottom: 12pt; text-align: right; text-indent: 44.15pt;">
<span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 8pt;">Le conquiste di un esule sono costantemente minate dalla perdita di qualcosa che si è lasciato per sempre alle spalle.</span></span></div>
<div align="right" class="MsoNormal" style="font-family: verdana; line-height: 150%; margin-bottom: 12pt; text-align: right; text-indent: 44.15pt;">
<span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 8pt;">Edward William Said</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: verdana; line-height: 150%; text-align: justify; text-indent: 44.15pt;">
<span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;">La realtà dei fatti è che non si può vivere in <a href="http://www.emigrati.it/Calabria.asp">Calabria</a> da uomo libero. Semplicemente perché è impossibile ottenere in modo dignitoso un lavoro. E poi perché non si può esprimere il proprio pensiero e nemmeno il proprio voto liberamente, senza subire dirette conseguenze. O se si è particolarmente influenti socialmente, positivamente, umanisticamente, su un certo numero di persone, senza rischiare di morire ammazzati. Di sparire definitivamente. Come minimo si viene emarginati e perseguitati se non si rispetta il Tabù.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: verdana; line-height: 150%; text-align: justify; text-indent: 44.15pt;">
<span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;">Opporsi a un uomo potente, in </span></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;"><a href="http://www.emigrati.it/Calabria.asp">Calabria</a></span></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;">, per esperienza diretta, sul campo, comporta l’immediata esclusione da parte della collettività. Quasi sempre è la famiglia stessa che isola e disconosce il reo. Contestare l’operato del tiranno, piccolo o grande che sia, è vissuto dalla società come una mancanza di rispetto. Siamo noi, scrittori, giornalisti, associazioni, persone comuni - esempi in estinzione dei Cittadini - ad essere considerati dannosi e inopportuni socialmente. Il mantra è: quelli che ostinatamente denunciano le malefatte sono degli “infami”. Secondo me invece gli esseri umani per essere “persone” devono difendere gelosamente e praticare quotidianamente la libertà di espressione. In una società come quella calabrese, che, con pervicacia e determinazione, non ha mai voluto assorbire l’esperienza storica né del Diritto romano e né di quello arabo, che ha dimenticato le sue origini greche e l'utopismo medioevale, che ha subito un danno incolmabile dall'Unità d'Italia, assistiamo alla messa in scena di una struttura culturale antropologicamente tribale. In tale contesto, mitologico ma di concreta attuazione storica, lo ‘ndranghetista, il politico, il potente, assumono il ruolo di Totem all’interno della comunità. Chi vìola il Tabù è come se violasse il fondamento stesso sul quale la società si basa e va conseguentemente eliminato o quanto meno espulso. Senza possibilità d’appello. Esiliato. Si descrive la realtà della </span></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;"><a href="http://www.emigrati.it/Calabria.asp">Calabria</a></span></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;"> odierna alla luce di una scelta personale: la fuga. Fondamentalmente una riflessione sull’<a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=3958">esilio</a>. Forzato..</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: verdana; line-height: 150%; text-align: justify; text-indent: 44.15pt;">
<span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;">La <a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5186">‘ndrangheta</a> e la politica collusa violentano gli individui nelle profondità dell’essere. I potenti imbrigliano la psicopatologia collettiva, di cui è affetta larghissima parte della popolazione in seguito all'<a href="http://www.emigrati.it/Emigrazione.asp" target="_blank">emigrazione</a> massificata, verso propri precisi scopi. Un'opera bestiale di destrutturazione culturale volta alla sottrazione del contesto poetico dell’essere umano. Una sorta di rapimento collettivo delle anime. A scopo di estorsione e sfruttamento. Pian piano subito da chiunque. È la bruttezza dell'ambiente sociale a determinarlo. In mille forme, anche legali. Un metodo della “costruzione del consenso” che allo stesso tempo conformi i presupposti affinché la <a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5186">‘Ndrangheta</a> diventi un comune modo di pensare. Affinché divenga cultura.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: verdana; line-height: 150%; text-align: justify; text-indent: 44.15pt;">
<span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;">Un esempio di questa poco illuministica visione è quello che nel libro «<a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=3843">La società sparente</a>» con Emiliano Morrone definimmo “il mito della terza figura“. Il concetto secondo il quale è impensabile ottenere una qualsiasi risposta, alle proprie esigenze o ai propri diritti, senza dover passare attraverso la mediazione di qualcun altro. Per qualsiasi pratica, illegale o legale che sia. Da questo si deduce che la lezione illuministica non ha mai avuto seguito in </span></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;"><a href="http://www.emigrati.it/Calabria.asp">Calabria</a></span></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;">. Grazie ad una sinergia fra il potere politico e quello della <a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5186">‘ndrangheta</a> con fredda determinazione è stata man mano uccisa l’autonomia individuale delle persone. Al fine di renderle schiave di un dominio mafioso delle coscienze. Una vera e propria scuola di pensiero. Garantita dal potere militare, politico ed economico della <a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5186">‘ndrangheta</a> e dalle infiltrazioni nelle istituzioni attraverso la massoneria. Devastante. La <a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5186">'Ndrangheta</a>, con la maiuscola, intesa come modo di pensare diviene parte integrante della quotidianità, addirittura indispensabile componente, in un processo, che il filosofo <a href="http://www.emigrati.it/Emigrazione/Etica_Iacono.asp">Alfonso Maurizio Iacono</a>, applicandolo ad altre categorie, definisce “naturalizzazione”. Nel libro Morrone ed io cercammo di descrivere il processo di naturalizzazione che sta avvenendo e che porta a considerare alcune forme di corruzione, o altri animaleschi comportamenti predatori, come del tutto naturali, o addirittura indispensabili per l’esistenza umana. Tentammo di dare corpo alla teoria di Alfonso Maurizio Iacono secondo la quale esistono stretti rapporti tra storia, filosofia, antropologia e politica di un popolo. Riflettendo sulla necessità della ricerca di “autonomia”, o come dice <a href="http://www.emigrati.org/Emigrazione_Intellettuale/Scienze_Comunicazioni/Ermeneutica_Internet/Ermeneutica_Vattimo.asp">Gianni Vattimo</a> di “emancipazione”, non potevamo non notare quanto siano sottomessi i Calabresi. È questa mancanza della consapevolezza di aver la possibilità, oltre che il dovere, umano, di essere autonomi, che conferma e conforma il potere della <a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5186">'ndrangheta</a> su di loro. La malavita esercita un controllo incondizionato sulle decisioni quotidiane della gente. Per quanto riguarda l’espressione del voto il dominio è tale da permettere alla criminalità di controllare direttamente ed interamente la politica. Ne consegue che i Calabresi per continuare ad “essere” hanno due possibilità: adeguarsi alle regole della malavita o andarsene. Se non ci si adegua si è costretti a sparire prima che siano loro a farti sparire definitivamente.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: verdana; line-height: 150%; text-align: justify; text-indent: 44.15pt;">
<span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;">Attualmente, sia io che Morrone, rispetto ai tempi in cui scrivemmo «<a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=3843">La società sparente</a>», dall’<a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=3958">esilio</a> riflettiamo di più sulla responsabilità delle persone nel far si che il malaffare continui ad essere. Cerchiamo di descrivere la maniera in cui la popolazione è anche protagonista e non solo vittima dell’arretratezza della propria terra. Su come la gente si sia privata di qualsiasi forma di dignità civile e di come questo permetta al potere criminale di consolidarsi sempre più. Dall’altro lato, se in </span></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;"><a href="http://www.emigrati.it/Calabria.asp">Calabria</a></span></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;"> si manifesta capacità relazionale ed aggregativa, saggezza, garbo, razionalità, solidarietà, progettualità, programmazione, bellezza, poesia, è la fine!</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: verdana; line-height: 150%; text-align: justify; text-indent: 44.15pt;">
<span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;"><a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5253">Emiliano Morrone sta scrivendo sempre della Calabria</a> ma spogliandosi il più possibile della sua persona; allargando la sua visione nel senso più alto della parola politica, rendendo umile lo sguardo di chi descrive quasi ad annullare il soggetto osservatore. L'inchiesta come ricerca continua di un'apertura a nuove possibilità sociali; <a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=3958">la speranza di una Calabria migliore</a>. Al contrario io scrivo della </span></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;"><a href="http://www.emigrati.it/Calabria.asp">Calabria</a></span></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;"> in modo introspettivo, a tratti superbo, e teso a descrivere quello che vive l'osservatore da un punto di vista ristretto. Forti sentimenti ed una voglia di riscatto personale indipendente dal riscatto della mia terra e della sua gente. L'esclusivo tentativo di conquista di uno spazio espressivo individuale. Privo di speranza di riscatto per la propria terra che si da per sempre persa. Morta. Uccisa. Bruciata. Seppellita. Elaborato il lutto se ne scrive come se fosse scomparsa. Per sempre. Ma il sentimento più forte, il desiderio di libertà, prevale ed impone di indicare a chi non si accorge della mostruosità della <a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5186">'ndrangheta </a>che lo avvolge silenziosamente nelle sue spire come questa si infiltri subdolamente nelle società ancora sane e di urlare l’orrore a chi farebbe ancora in tempo a liberarsene prima che ne diventi schiava come la </span></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;"></span></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;"><a href="http://www.emigrati.it/Calabria.asp">Calabria</a></span></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;">. </span></span></div>
<span style="font-size: 100%;"><span style="font-family: verdana; font-size: 12pt;">Con la società, sana, solidale, in </span></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;"></span></span><a href="http://www.emigrati.it/Calabria.asp"><span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;"></span></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;"></span></span></a><span style="font-size: 100%;"><a href="http://www.emigrati.it/Calabria.asp">Calabria</a></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;"></span></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-family: verdana; font-size: 12pt;"> è sparita anche la poesia; sparita insieme alle parole della democrazia. Mai apparse per la verità, se non nella propaganda di politicanti imbonitori. Ombre di sillabe echeggianti il silenzio. Il silenzio sì. Va bene. La Poesia? che cos’è? A che serve? <i>E' n'na cosa ca si manja?</i> <a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=1149910615922368010#_ftn1" name="_ftnref1" title=""><span class="Rimandonotaapidipagina">[1]</span></a> Eppure non c’è un giorno della mia vita nel quale non pensi almeno una volta alla Calabria. <i>Καλαβρία</i>. Antichissima terra. Sarà che la mia ultima precipitosa partenza, nottetempo!, - obbligata e necessaria, dettata dal bisogno di sfuggire rapidamente a qualche esecuzione sommaria; un prologo di sevizie ed afflizioni con successiva sparizione del cadavere - è stata più improvvisa di altre partenze ponderate e scelte. Sarà la nostalgia della casa dove sono nato, dei miei mobili, dei dischi, dei libri; l'odore del camino. Il mio angolo dello yoga. Influisce anche il malefico fascino dei suoi misteri. La scura bellezza e la furbizia delle sue donne. Ma, se penso alla </span></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;"></span></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;"><a href="http://www.emigrati.it/Calabria.asp">Calabria</a></span></span><span style="font-size: 100%;"><span style="font-family: verdana; font-size: 12pt;">, non riesco a mandare giù questa sensazione amara di perdita definitiva. Una caduta vorticosa in un vuoto senza fine. Come un collasso dei sentimenti, un pugno, forte, deciso. Nel plesso solare.<br /><br />Tratto da <a href="http://www.coppolaeditore.com/Products/219-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile.aspx">DEMONI E SANGUE: 'ndrangheta un potere glocale ed invisibile</a><br /><br /><a href="http://www.coppolaeditore.com/Products/219-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile.aspx"><span style="font-weight: bold;">Acquistalo online...</span></a></span></span> <br />
<div style="font-family: verdana;">
<span style="font-size: 100%;"><br /></span> <br />
<hr align="left" style="font-size: 78%; height: 3px;" width="33%" />
<div id="ftn1">
<div class="MsoFootnoteText">
<span style="font-size: 100%;"><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=1149910615922368010#_ftnref1" name="_ftn1" title=""><span class="Caratteredellanota">[1]</span></a> Dialetto cosentino: è una cosa che si può mangiare?</span></div>
</div>
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florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-15203271263933499642011-06-21T02:46:00.000-07:002011-06-21T02:49:45.892-07:00Demoni e sanguedi <a href="http://www.giuliocavalli.net/2011/06/20/demoni-e-sangue/"><span style="font-weight: bold;">Giulio Cavalli</span></a><br /><br />Francesco Saverio Alessio la ‘ndrangheta l’ha vissuta. E la scrive benissimo. Il suo libro è una foto che non cerca consensi e non concede alibi. <strong><a href="http://www.coppolaeditore.com/Products/219-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile.aspx" target="_blank">DEMONI E SANGUE Ndrangheta: un potere glocale e invisibile</a> </strong>è il libro edito da <a href="http://www.coppolaeditore.com/Default.aspx" target="_blank">Salvatore Coppol</a>a, coraggioso e illuminato editore siciliano. E <a href="http://www.orsatti.info/2011/05/19/lettera-a-librai-coraggiosi-facciamo-un-patto-diretto-fra-autori-librerie-e-un-editore/" target="_blank">il patto proposto ai librai</a> svela un nuovo mondo di cultura a km 0.<br /><br /><a href="http://www.coppolaeditore.com/Products/219-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile.aspx"><img style="float: left; margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 189px; height: 267px;" src="http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcShl2Co4ekqoHZtX7rWk5kNiIm16b5zyWdxcI2uY14DMlsJKtJo" alt="" border="0" /></a>florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-6666611148529121222011-06-15T05:39:00.000-07:002011-06-15T05:40:23.180-07:00Demoni e sangue nell'Italia cantata dal basso di Sebastiano Gulisano<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.coppolaeditore.com/Products/219-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile.aspx"><img style="float: left; margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 189px; height: 267px;" src="http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcShl2Co4ekqoHZtX7rWk5kNiIm16b5zyWdxcI2uY14DMlsJKtJo" alt="" border="0" /></a><br /><div class="uiHeader uiHeaderBottomBorder mbm"><div class="clearfix uiHeaderTop"><div class="uiHeaderActions rfloat"><form action="/editnote.php" method="post"><input autocomplete="off" name="post_form_id" value="b0c429f61bf6bc1da540aaa9e52d0020" type="hidden"><input name="fb_dtsg" value="AQDE7Lnd" autocomplete="off" type="hidden"><input autocomplete="off" name="new" value="true" type="hidden"><input autocomplete="off" name="id" value="100000064178548" type="hidden"></form></div><div><h2 class="uiHeaderTitle">pubblicata da <a href="http://www.facebook.com/sebastiano.gulisano">Sebastiano Gulisano</a> il giorno sabato 28 maggio 2011 alle ore 18.13</h2></div></div></div><div class="mbl notesBlogText clearfix"><div><div class="photo photo_left"><div class="photo_img"><br /><br /></div></div><strong>L’incontro. </strong><a href="http://www.coppolaeditore.com/Products/219-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile.aspx">Francesco Saverio Alessio</a> e <a href="http://www.coppolaeditore.com/Products/217-litalia-cantata-dal-basso-finestre-sbieche-sul-belpaese.aspx">Pietro Orsatti</a> li ho conosciuti attraverso la rete, in tempi diversi. Il primo sul finire del 2007, l’altro un paio d’anni più tardi. A quel tempo, per me, non era Francesco Saverio Alessio ma «<a href="http://www.topologik.net/E.Morrone-F.S.Alessio.htm">Francesco Saverio Alessio ed Emiliano Morrone</a>». Mi imbattei in questi due nomi nel novembre del 2007, quando su <em>Nazione indiana</em> lessi un articolo in cui si denunciavano le minacce ricevute da Saverio ed Emiliano dopo avere scritto il <a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=3843">libro-inchiesta su ’ndrangheta, massoneria e politica, <em>La società sparente</em></a>, che raccontava il sistema di potere calabrese rifacendosi anche all’inchiesta <em>Poseidone</em> dell’allora pm Luigi De Magistris e, per certi versi, anticipando quella che poi sarebbe stata l’inchiesta <a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=2286"><em>Why not?</em></a> dello stesso magistrato, all’origine del violento attacco concentrico che lo ha costretto a lasciare la magistratura, mentre a Gioacchino Genchi, il suo consulente informatico, è costata l’espulsione dalla Polizia di Stato.<p>Quella volta pubblicai un post, nel mio vecchio blog e, tra l’altro, scrissi:</p><p>«<em>Il potere della parola, specie nelle regioni meridionali, può essere devastante perciò le organizzazioni mafiose (ma non solo loro) lo temono. Ché la parola intacca il muro di omertà e di segretezza, lo sbreccia, può scardinarlo.Le minacce ad Alessio sono l’ennesima conferma della “pericolosità” della parole in una regione, la Calabria, dove c’è voluto l’omicidio Fortugno affinché cominciasse a nascere un primo embrione di movimento anti ’<a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5186">Ndrangheta</a>. E mica è facile ribellarsi, in Calabria. Il più grande comune calabrese è Cosenza, 120mila abitanti, cioè grande quanto un quartiere di Palermo. La stragrande maggioranza dei comuni calabresi ha meno di 10mila abitanti (in una regione tutta montuosa non puoi costruire metropoli, che, comunque, non sono la soluzione) e ciò consente alla <a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5186">’Ndrangheta</a> di controllare anche i respiri delle persone, di impedire fisicamente l’esercizio della parola. Perciò tutti dobbiamo farcene carico, tutti dobbiamo essere le parole che i calabresi non possono pronunciare, affinché anche i calabresi che lo vogliono possano parlare liberamente. [...]</em></p><p><em>Per contribuire a fare uscire dall’isolamento coloro che, come Alessio e Morrone, intendono continuare a esercitare il proprio diritto-dovere alla parola, sarebbe auspicabile che oltre alla solidarietà, cominciassimo a raccontare le cose che loro raccontano. Ché la solidarietà non basta, si smette di essere bersagli se i bersagli si moltiplicano (“E ora ammazzateci tutti”) fino a essere così tanti da azzerare il pericolo</em>».</p><p> </p><p>Pietro Orsatti lo leggevo su <em>Diario</em>. Ci siamo anche incrociati, senza incontrarci, quando mi sono dimesso da <em>Avvenimenti</em>, in procinto di trasformarsi in <em>Left</em>, dove lui ha lavorato, per poi dimettersi a sua volta.</p><p>Con entrambi sono entrato in contatto qui, su Fb; Pietro, grazie al fatto che entrambi viviamo a Roma e per via di un comune amico, l’ho anche conosciuto personalmente più d’un anno fa e abbiamo lavorato insieme al progetto de <em>Gli Italiani</em>.</p><p>Ieri sera eravamo insieme, in una sala del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, a Roma. C’era anche quell’amico che in precedenza mi aveva fatto incontrare Pietro, Riccardo Orioles: un grande giornalista. Ieri sera, finalmente, ho anche incontrato per la prima volta Francesco Saverio Alessio che, dunque, non è più solo parole impresse su carta e rilegate in libro o parole che scorrono su uno schermo accanto a una fotina. È persona in carne e ossa, Saverio. E sebbene le minacce lo abbiamo costretto a scappare da San Giovanni in Fiore, il paesino silano dove è cresciuto, non ha perso la gioia di vivere e il piacere del sorriso, specie quando incrocia lo sguardo di Gabriele, la sua compagna berlinese.</p><p>L’occasione dell’incontro ci è venuta dalla pubblicazione di due libri: uno scritto da Pietro, <a href="http://www.coppolaeditore.com/Products/217-litalia-cantata-dal-basso-finestre-sbieche-sul-belpaese.aspx"><em>L’Italia cantata dal basso. Finestre sbieche sul Belpaese</em></a>, l’altro da Saverio, <a href="http://www.coppolaeditore.com/Products/219-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile.aspx"><em>Demoni e sangue. ’Ndrangheta: un potere glocale e invisibile</em></a>; entrambi pubblicati da <a href="http://www.coppolaeditore.com/">Coppola Editore</a>, cioè da Salvatore Coppola, tenace editore antimafioso trapanese. Due libri freschi di stampa, con ancora l’odore della tipografia addosso.</p><p> </p><p><strong>Il luogo. </strong>Trovarci nello storico circolo dei gay e delle lesbiche romani mi ha ricordato come l’omosessualità, in sé, abbia i germi dell’antimafia. Al di là delle enunciazioni di principio – «un uomo d’onore non può essere omosessuale», ci ha insegnato Buscetta – c’è una vicenda in cui ciò viene rappresentato in un’aula di tribunale, messo in scena come se quell’aula di giustizia fosse un palcoscenico teatrale. Processo per la strage di via D’Amelio. C’è da screditare un “pentito”, Vincenzo Scarantino, uno che molti anni dopo sapremo essere stato costretto dagli investigatori ad autoaccusarsi e accusare altri (un depistaggio il cui movente è ancora tutto da individuare), ma che in quel momento era il testimone principe della Procura di Caltanissetta, l’uomo che aveva reso possibile quel processo (da rifare) ad alcuni presunti partecipanti all’uccisione del giudice Paolo Borsellino e a cinque agenti della sua scorta. I difensori degli imputati, nell’intento di dimostrare che Scarantino non era e non poteva essere mafioso (e, dunque, le sue dichiarazioni erano false), portarono a testimoniare un omosessuale palermitano, un travestito che si prostituiva ed era noto come «Giusy la sdillabbrata». Giusy giurò di avere avuto numerosi rapporti sessuali con Scarantino. E se tanto mi dà tanto, uno che va coi «froci» non può che esserlo a sua volta, quindi non può essere «uomo d’onore».</p><p> </p><div class="photo photo_right"><div class="photo_img"><a href="http://www.coppolaeditore.com/Products/217-litalia-cantata-dal-basso-finestre-sbieche-sul-belpaese.aspx"><img class="img" src="http://photos-g.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc6/254988_2007691281442_1518495902_2172147_7397540_a.jpg" alt="" /></a></div></div><strong>I libri. </strong>Mica è facile star lì a “moderare” un dibattito – presenti una quarantina di amiche e amici dei due autori – su due libri estremamente diversi fra loro, sebbene complementari. Talmente complementari che Pietro e Saverio hanno scritto l’uno l’introduzione al libro dell’altro. Complementari perché entrambi, con stili e parole differenti, ci raccontano l’Italia dei poteri criminali, un’Italia in cui la sciasciana «linea della palma» ha ormai valicato le Alpi, l’Italia in cui il confine fra «Stato e Antistato» è diventato impalpabile, come se un occulto trattato di Schengen avesse definitivamente liberalizzato la circolazione di persone e “merci” fra due mondi in teoria contrapposti e incompatibili.<p>Complementari e diversi. Diversi nel formato e nella mole (114 pagine quello di Pietro, 488 quello di Saverio). Diversi nella struttura. Diversi nella scrittura, negli stili narrativi.</p><p>C’è una differenza di fondo fra i due amici scrittori e, di conseguenza, fra i loro libri: Francesco Saverio Alessio racconta luoghi, persone, fatti e misfatti radicati in Calabria, nella sua Calabria, nei luoghi dove è nato e cresciuto, in posti in cui se ti schieri contro i boss e i loro alleati, se denunci, se “tradisci” sei costretto a «non fidarti di nessuno, soprattutto dei tuoi amici!», ché il giorno in cui il killer verrà a cercarti per farla finita, sarà un amico a bussare alla tua porta, ad accompagnarlo o come esecutore. In ogni caso, carnefice.</p><p>Pietro è invece un giornalista che va in un posto, se ne rivà e ti racconta una storia. Decisamente un altro approccio. Senza contare il diverso coinvolgimento emotivo.</p><p>Ne ho conosciuti un bel po’ di “inviati”, più o meno “grandi”, che arrivano in un posto col pezzo già scritto in testa e se ne ripartono scrivendo quel pezzo, non una virgola in più né una in meno. Avrebbero potuto restarsene a casa, senza spostarsi. Giornalisti che hanno perso ogni curiosità, nonché la capacità di guardare e ascoltare; ma credono di sapere tutto. Invece non distinguono più gli odori, confondono i colori, non sentono i suoni. Hanno perso il “fiuto”. Pietro è esattamente l’opposto. Arriva a Palermo o Milano ed è un foglio bianco, una pellicola vergine. Sebbene, prima di partire, si sia adeguatamente documentato. Come il mestiere richiede. Pietro, prima di essere un ottimo narratore, è un cronista di razza, uno disposto ad ascoltare, osservare, annusare. Uno curioso, insomma. Ed è la curiosità – fondamentale nel mestiere di giornalista – che lo rende capace di restituirci i dettagli delle storie che racconta, come un puzzle in cui ogni tessera va incastrarsi al suo posto dentro un quadro d’insieme.</p><p> </p><p><em>L’Italia cantata dal basso</em> è un viaggio, una trentina di storie brevi, fotogrammi, sequenze di parole inanellate con «occhio da regista», sottolinea nell’introduzione Francesco Saverio Alessio: «Una cronaca nella quale l’osservatore e l’osservato sembrano vivere nello stesso “piano americano”, tutti e due attori della storia in atto». Un viaggio che si snoda lungo tutta la penisola, dalla Sicilia alla Romagna, da L’Aquila a Milano, da Roma a Casal di Principe. Ma anche dagli ultimi giorni del fascismo ai nostri giorni. In modo da ricordarci che c’è un filo che lega gli eventi, le storie, la Storia: qualunque pianta – anche le malepiante – ha radici, è a quelle che occorre risalire per comprendere ciò che è visibile. Ché le radici stanno sottoterra, sono “invisibili”. La stessa cosa vale per i fatti. Le radici stanno nel passato, non sempre vicino. E più il passato s’allontana più tende a essere “invisibile” in quanto estraneo ai ricordi individuali. Escluso dalla memoria. Anche da quella collettiva.</p><p>L’anno scorso Nando dalla Chiesa ha pubblicato un libro che s’intitola, semplicemente, <em>Contro la mafia</em>. E un sottotitolo che precisa: <em>I testi classici</em>. È un’antologia di testi sulla (contro la) mafia pubblicati prima del 1992, a partire del secondo Ottocento. Un tentativo di recupero della memoria che l’autore ha voluto regalarci perché «a un certo punto del suo cammino la cultura civile nazionale è apparsa dimezzata, priva di radici, proprio sulla principale questione irrisolta dei centocinquant’anni di storia unitaria [...] E questo paradossalmente dopo che il Paese aveva subito l’attacco più eclatante e sanguinario» di Cosa Nostra, le stragi del ’92-’93. Dalla Chiesa rileva che dalle bibliografie dei tantissimi libri sulle mafie pubblicati dopo quel biennio è sparito ogni riferimento agli studi precedenti, ai “classici”. Inoltre, ci avverte che «un fenomeno pressoché identico si è verificato nella comunità dell’informazione». Non sa dirci se per rimozione, oblio o perdita di memoria, ma rileva che tali elementi «si associano sempre a una perdita grande o piccola della propria identità».</p><p>Le <em>finestre sbieche </em>di Pietro Orsatti hanno il grande pregio di farci affacciare su un panorama che ci restituisce l’insieme delle cose, in cui le radici non sono occulte ma visibili, fotogrammi di un film documentario in cui il presente è sempre figlio del passato, conseguenza di esso.</p><p> </p><div class="photo photo_none"><div class="photo_img"><a href="http://www.coppolaeditore.com/Products/219-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile.aspx"><img style="width: 452px; height: 296px;" class="img" src="http://a1.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/252054_2007690841431_1518495902_2172146_3653895_n.jpg" alt="" /></a></div></div><p> </p><p><a href="http://www.coppolaeditore.com/Products/219-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile.aspx"><em>Demoni e sangue</em></a>. È un pugno nello stomaco. Fin dal titolo. Continuando a usare la metafora cinematografica, direi che, almeno nella prima delle tre parti in cui è suddiviso, è un film dell’orrore, di quelli in cui il protagonista ti trascina nei suoi vortici allucinati e allucinanti e il sangue sgorga abbondante, sprizza dappertutto, con la telecamera che zooma sui dettagli splatter. È un film di Dario Argento. Con l’hard rock dei Black Sabbath che suonano <em>Paranoid</em> come colonna sonora.</p><p>In questa prima parte, Francesco Saverio Alessio ci racconta le conseguenze personali del primo libro, quello scritto con Emiliano Morrone, quello che lo ha costretto a fuggire al Nord. Un racconto non scevro di flashback nell’infanzia e nell’adolescenza, col rock che si ammorbidisce nel blues di <em>All my love</em> o, meglio, <em>Stearway to heaven</em> dei Led Zeppelin.</p><p>Una prima parte, questa autobiografica, scritta col ritmo incalzante del romanzo horror. Né Lovercraft né Poe, no: la scrittura di Saverio ha l'incedere lancinante della chitarra elettrica e quello martellante della batteria. È hard rock. E quando s’addolcisce nei ricordi, è la voce di Robert Plant o quella straziante e infinitamente dolce di Janis Joplin.</p><p>«Saverio usa l’estetica e l’arte come arma politica», scrive <a href="http://ndrangheta.tumblr.com/prefazione">Orsatti nella prefazione</a>. La gioia di vivere come bellezza, la cultura di morte come bruttezza. Ed è un contrasto che ritroviamo nella scrittura stessa, quando, specie nella seconda parte del libro, l’incalzante racconto in prima persona di Saverio viene quasi soppiantato dalla durezza e dalla pesantezza del linguaggio degli atti giudiziari di Luigi De Magistris, dell’inchiesta <a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=2286"><em>Why not?</em></a>, da quell’intrico di poteri politici (di ogni schieramento), massonici e criminali svelati dall’ex magistrato che lunedì potrebbe ritrovarsi sindaco di Napoli.</p><p>Se la prima parte (<em>Il sangue degli angeli</em>) racconta le conseguenze subite da Saverio dopo <em>La società sparente</em>, la seconda (<em>Episodi di presunta corruzione giudiziaria e potere al cubo</em>) è il seguito del libro scritto con Emiliano Morrone, l’evoluzione delle trame politico-affaristico-criminali narrate quattro anni fa. E qui lo scrittore preferisce fare parlare le carte, gli articoli del codice, l’arido ma efficace linguaggio degli atti giudiziari, limitando il suo ruolo e la sua penna alla funzione di collegare quasi didascalicamente i vari documenti.</p><p>Infine la terza parte (<em>Le metastasi</em>), in cui si raccontano l’infiltrazione della <a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5186">’ndrangheta</a> nel nord Italia e le sue propaggini nei cinque continenti. Una ragnatela nera alla quale l’autore contrappone un’altra ragnatela, quella di internet: la rete. Non certo come luogo della libertà e della democrazia <em>tout court</em>, come qualche acclamato guru va predicando, ma come strumento: «Una piccola ragnatela fra l’enorme ragnatela globale. Interconessa. Giorno e notte. In tutto il mondo. Ovunque ci sia energia elettrica, un computer ed una connessione a internet, il tuo pensiero appartiene al web. [...] Grazie al web hai testimoniato di accadimenti, condiviso progetti, trasmesso alcune idee altrimenti destinate all’oblio. [...] Spronati a coltivare la memoria quanto la gioia creativa. Ad ammirare la bellezza. Riflettere sul passato. Progettare il futuro. Ricomporre una memoria. La sfilacciata memoria di un popolo disperso in tutto il mondo».</p><p>Migranti.</p><p>Una migrazione che Saverio tenta di ricomporre, nell’ultimo capitolo, con delle pagine antologiche in cui l’ultima parola è affidata alla penna dell’amico Emiliano Morrone, trasformando la ragnatela in cerchio. Un cerchio che si chiude col coautore del primo libro – insieme al quale è stato tartassato di querele e minacce – che ricorda: «I procedimenti penali contro Alessio e me sono stati tutti archiviati. Nessuno, in Calabria, vuole parlarne. Come nessun politico, meno che l’onorevole Angela Napoli, già membro della Commissione parlamentare antimafia, ha condannato le minacce e le intimidazioni che abbiamo ricevuto. La società sparente».</p><p> </p><p>Chi pensa di avere capito tutto sulle mafie, sul Sud, sul potere in Italia, lasci perdere questi libri. Chi, invece, coltiva ancora il dubbio, mantiene la curiosità e gli piacciono le storie raccontate consumando le suole delle scarpe, troverà negli scritti di Pietro e Saverio stimoli nuovi e sguardi originali per proseguire nell’interpretazione e la decriptazione di tanti aspetti per nulla scontati del Paese in cui viviamo.</p><p> </p><p>***</p><p> </p><p>qui si può scaricare <em>La società sparente</em>:</p><p><a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=3843" rel="nofollow" target="_blank">http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=3843</a></p><p> </p><p>qui c’è l’articolo di <em>Nazione indiana</em> citato all’inizio:</p><p><a href="http://www.nazioneindiana.com/2007/11/04/minacce-in-calabria/" rel="nofollow" target="_blank">http://www.nazioneindiana.com/2007/11/04/minacce-in-calabria/</a></p><p> </p><p>e qui il post che scrissi nel novembre del 2007:</p><p><a href="http://almost58.splinder.com/post/14667136/le-parole-sono-pietre" rel="nofollow" target="_blank">http://almost58.splinder.com/post/14667136/le-parole-sono-pietre</a></p><p> </p><p>qui un mio articolo sui giornalisti calabresi minacciati dalla ’ndrangheta:</p><p><a href="http://www.gliitaliani.it/2010/06/avamposto-viaggio-nella-calabria-dello-strapotere-mafioso-e-dei-giornalisti-che-non-si-piegano/" rel="nofollow" target="_blank">http://www.gliitaliani.it/2010/06/avamposto-viaggio-nella-calabria-dello-strapotere-mafioso-e-dei-giornalisti-che-non-si-piegano/</a></p><p> </p><p>e, dulcis in fundo, <em>La rete di Coppola Editore</em>:</p><p><a href="https://www.facebook.com/home.php?sk=group_131819473559201" target="_blank" rel="nofollow">https://www.facebook.com/home.php?sk=group_131819473559201</a></p><br /><span style="font-weight: bold;">link che rimandano a questo testo</span><br /><br /><ol id="rso"><li style="position: relative;" class="g w0 knavi"><div class="vsc"><span class="tl"><h3 class="r"><a href="http://altravocedelsannio.webnode.it/news/demoni-e-sangue-nellitalia-cantata-dal-basso/" class="l noline"><em>Demoni e sangue nell'Italia cantata dal basso</em> :: Altravocedelsannio</a></h3><button class="vspib"></button></span><div class="s"><em>Demoni e sangue nell'Italia cantata dal basso</em>. 29.05.2011 09:28. L'incontro. Francesco Saverio Alessio e Pietro Orsatti li ho conosciuti attraverso la rete, <b>...</b><br /><span class="f"><cite>altravocedelsannio.webnode.it/.../<b>demoni</b>-<b>e</b>-<b>sangue</b>-<b>nellitalia</b>-<b>cantata</b>-<b>dal</b>-<wbr><b>basso</b>/</cite> - <span class="gl"><a href="http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:h3aEK0z_QFYJ:altravocedelsannio.webnode.it/news/demoni-e-sangue-nellitalia-cantata-dal-basso/+Demoni+e+sangue+nell%27Italia+cantata+dal+basso&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it&client=firefox-a&source=www.google.it">Copia cache</a></span></span></div></div><span style="padding-top: 0px;" title="Utilizza i tasti freccia su e giù per selezionare ogni risultato. 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Francesco Saverio Alessio <em>e</em> Pietro Orsatti li ho conosciuti <b>...</b><br /><span class="f"><cite>www.orsatti.info/.../<b>demoni</b>-<b>e</b>-<b>sangue</b>-<b>nellitalia</b>-<b>cantata</b>-<b>dal</b>-<b>basso</b>/</cite> - <span class="gl"><a href="http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:cbfnh8v0YP8J:www.orsatti.info/2011/05/28/demoni-e-sangue-nellitalia-cantata-dal-basso/+Demoni+e+sangue+nell%27Italia+cantata+dal+basso&cd=3&hl=it&ct=clnk&gl=it&client=firefox-a&source=www.google.it">Copia cache</a></span></span><br /><span class="so f" style="position: static; z-index: 10;"> Condiviso da <img src="http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRY1Uihe6SnlvVb2GUMK-wf1GWFVdx0v4Vd-L6dms-DgM52HJAKV1ZoOg" alt="Pietro Orsatti" width="15" height="15" /> <span class="son" style="position: static;"><span style="position: relative;"><div class="soh">Sei collegato a Pietro Orsatti su Twitter</div></span><a href="http://twitter.com/orsatti63" class="fl soha">Pietro Orsatti</a></span> </span></div></div></li><li class="g w0 knavi"><div class="vsc"><span class="tl"><h3 class="r"><a href="http://www.gliitaliani.it/2011/06/%E2%80%9Cl%E2%80%99italia-cantata-dal-basso%E2%80%9D-e-%E2%80%9Cdemoni-e-sangue%E2%80%9D-a-fano-l%E2%80%998-giugno/" class="l">“L'<em>Italia cantata dal Basso</em>” <em>e</em> “<em>Demoni e Sangue</em>” a Fano l'8 giugno <b>...</b></a></h3><button class="vspib"></button></span><div class="s">5 giu 2011 <b>...</b> Presentazione dei libri '<em>Demoni e Sangue</em>' di Francesco Saverio Alessio <em>e</em> 'L'<wbr><em>Italia cantata dal basso</em>' di Pietro Orsatti. <b>...</b><br /><span class="f"><cite>www.gli<b>italia</b>ni.it/.../“l’<b>italia</b>-<b>cantata</b>-<b>dal</b>-<b>basso</b>”-<b>e</b>-“<b>demoni</b>-<b>e</b>-<b>sangue</b>”-a-fano-<wbr>l’8-giugno/</cite> - <span class="gl"><a href="http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:tmvxeamghFEJ:www.gliitaliani.it/2011/06/%E2%80%9Cl%E2%80%99italia-cantata-dal-basso%E2%80%9D-e-%E2%80%9Cdemoni-e-sangue%E2%80%9D-a-fano-l%E2%80%998-giugno/+Demoni+e+sangue+nell%27Italia+cantata+dal+basso&cd=4&hl=it&ct=clnk&gl=it&client=firefox-a&source=www.google.it">Copia cache</a></span></span><br /><span class="so f" style="position: static; z-index: 10;">Condiviso da <img src="http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSRW2flXz_Tw_JgfbioxgQxsa7G3anDvOgtTuRwuG3YNRbb1kNDsHcKzw" alt="gli italiani" width="15" height="15" /> <span class="son" style="position: static;"><span style="position: relative;"><div class="soh">Sei collegato a gli italiani su Twitter</div></span><a href="http://twitter.com/gliitaliani" class="fl soha">gli italiani</a></span> su Twitter<span class="f"> - <a href="http://twitter.com/gliitaliani/status/77297898655719424" class="fl">5 giu 2011</a></span></span></div></div></li></ol><br /></div></div>florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-46667553670186011452011-05-21T07:13:00.000-07:002011-05-21T07:14:18.368-07:00Editoria: La rete di Coppola editore<div class="post-content"> <div class="link-wrap"><h3><a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5207" target="_blank">Editoria: La rete di Coppola editore</a></h3></div> <div class="description"><p>Un patto fra autori, librai ed editore; si inizia con due libri: “<a title="LItalia cantata dal basso" target="_blank" href="http://orsatti63.tumblr.com/"><strong>L’Italia cantata dal basso</strong></a>” e “<a title="Demoni e sangue" target="_blank" href="http://ndrangheta.tumblr.com/"><strong>Demoni e sangue</strong></a>“ e una serie di presentazioni per l’Italia</p> <p><img alt="Coppola Editore" src="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/IMG/arton5207.jpg" width="360" align="left" height="270" /></p> <p><br /><a title="LItalia cantata dal basso Finestre sbieche sul Belpaese di Pietro Orsatti" target="_blank" href="http://www.coppolaeditore.com/Products/217-litalia-cantata-dal-basso-finestre-sbieche-sul-belpaese.aspx"><strong>Pietro Orsatti</strong></a>: Alcuni mesi fa io e <strong><a title="Demoni e sangue: libro sulla 'ndrangheta di Francesco Saverio Alessio" target="_blank" href="http://www.coppolaeditore.com/Products/219-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile.aspx">Francesco Saverio Alessio</a></strong> abbiamo deciso di investire il nostro lavoro per <a title="Coppola Editore" target="_blank" href="http://laretedicoppola.wordpress.com/"><strong>Salvatore Coppola</strong></a>, piccolo editore di nicchia trapanese…</p></div> </div>florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1149910615922368010.post-7974986809155186292011-04-29T04:33:00.000-07:002011-06-07T08:17:35.031-07:00Demoni e sangue. 'Ndrangheta un potere glocale ed invisibile<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxXcYJNQpbD8I8f_gQFpNKEVaQJC2h40brN1niKnLJ5lQQJxyUDOcgxr42jUZ_JQAThv3uuUUK8uKxmv8VawCHMeiM08ONbTgbQgUmS3Te-b98JQLsqBSrLSsfIizAhrjVLTLajxal2cuX/s1600/Demoni_e_sangue-ndrangheta-.JPG"><img style="float: left; margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 141px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxXcYJNQpbD8I8f_gQFpNKEVaQJC2h40brN1niKnLJ5lQQJxyUDOcgxr42jUZ_JQAThv3uuUUK8uKxmv8VawCHMeiM08ONbTgbQgUmS3Te-b98JQLsqBSrLSsfIizAhrjVLTLajxal2cuX/s200/Demoni_e_sangue-ndrangheta-.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5600946550351145458" border="0" /></a><br /><span style="font-size:130%;"><a href="http://ndrangheta.tumblr.com/" target="_blank"><span style="font-weight: bold;">DEMONI E SANGUE</span></a></span><br /><div style="text-align: justify;"><a href="http://ndrangheta.tumblr.com/" target="_blank">'Ndrangheta: un potere glocale ed invisibile</a><br /><br /><a style="font-weight: bold;" href="http://www.facebook.com/pages/Francesco-Saverio-Alessio/95211518850" target="_blank"><span style="font-family:Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif;"></span></a><span style="font-family:Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif;"><a href="http://www.coppolaeditore.com/Products/219-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile.aspx" title="Francesco Saverio Alessio: Demoni e sangue; 'ndrangheta un potere glocale e invisibile" target="_blank" class="style30">Francesco Saverio Alessio</a></span><br /><br /><span style="font-size:85%;"><a href="http://ndrangheta.tumblr.com/prefazione" target="_blank">Prefazione di Pietro Orsatti</a></span><br /><br />In uscita il 20 maggio 2011 per<br /><a href="http://www.coppolaeditore.com/" target="_blank"><span style="font-weight: bold;">Coppola Editore</span></a><br /><br /><br /><br /><a style="font-weight: bold;" href="http://ndrangheta.tumblr.com/" target="_blank">'Ndrangheta</a>. Pensiero unico; inumanamente uniforme: potere e ricchezza, ricchezza e potere. A costo della vita. A volte la propria, ma meglio sia quella di altri. Un mito bestiale. Di nessuna utilità sociale e nemmeno individuale, anzi pericolosissimo e mortale. Socialmente e spiritualmente devastante. «<a href="http://ndrangheta.tumblr.com/" target="_blank"><span style="font-weight: bold;">Demoni e sangue</span></a>» non è una vera e propria inchiesta, nemmeno un saggio; è piuttosto un diario che procede per frammenti. Intuizioni che molto in parte ricostruiscono il complesso intreccio delle relazioni eccellenti della criminalità organizzata calabrese. Idee di inchieste possibili. Spezzoni di interviste. Un parziale ritratto dei notabili e dei politici calabresi derivato dall’esperienza sul campo: faccendieri intrallazzati fra <a href="http://www.florense.it/Ndrangeta-Demoni-e-sangue.html" target="_blank"><span style="font-weight: bold;">'ndrangheta</span></a> servizi segreti nazionali ed internazionali e massoneria specializzata in criminalità. La classe politica perfettamente aderente, tra la Calabria, Roma e Bruxelles, ad una vasta rete criminale che condiziona anche il governo nazionale. Si ritrovano in introvabili logge segrete, con elementi deviati dello Stato, magistrati, militari, polizia, servizi segreti: costituiscono un’oligarchia mafiosa che impone un incontrastato dominio delle coscienze, e quindi del voto. <a href="http://www.gliitaliani.it/2011/05/bruttezza-riciclaggio-e-voto-di-scambio/" target="_blank">Il voto necessario al rinnovarsi perpetuo di questo potere infernale e demoniaco</a>. Bipartisan, anzi allpartisan, come dimostrano molte compagini sociali di aziende o di Società per azioni; di quelle che hanno divorato miliardi di euro senza realizzare un posto di lavoro, lasciando sul territorio desolati capannoni vuoti. I finanziamenti pubblici finiscono nelle tasche di pochi. Senza nessun sviluppo della regione. Anzi, come nel caso dei depuratori non funzionanti, o della criminale gestione dei rifiuti, non solo operano un impoverimento ma conducono anche a dei disastri ambientali. Depreziando la natura. Caratteristica, preziosa!, della <a href="http://www.gliitaliani.it/2011/05/bruttezza-riciclaggio-e-voto-di-scambio/" target="_blank">Calabria</a>, insieme alla sua antichissima storia, per un suo rilancio economico e culturale.<br /><br /><p class="spip">LINK</p>Leggi un brano del libro “<b class="spip"><a href="http://ndrangheta.tumblr.com/" class="spip_out">Demoni e sangue</a></b>” su “<b class="spip"><a href="http://www.gliitaliani.it/" class="spip_out">Gli Italiani</a></b>”: <b class="spip"><a href="http://www.gliitaliani.it/2011/05/bruttezza-riciclaggio-e-voto-di-scambio/" class="spip_out">Bruttezza, riciclaggio e voto di scambio</a><br /><br /></b><b class="spip"><a href="http://www.coppolaeditore.com/Products/219-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile.aspx" class="spip_out">DEMONI e SANGUE ’Ndrangheta: un potere glocale e invisibile Autore: Francesco Saverio Alessio sul sito di Coppola Editore</a></b><br /><p class="spip"><b class="spip"><a href="http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=4762" class="spip_out">La ‘ndrangheta nel racconto di Francesco Saverio Alessio</a></b></p> <a href="http://www.19luglio1992.com/index.php?option=com_content&view=article&id=4373:demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile-il-nuovo-libro-di-francesco-saverio-alessio&catid=17:libri&Itemid=29&utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter" class="spip_out"><b class="spip">19luglio1992.com</b> DEMONI E SANGUE: ’ndrangheta un potere glocale e invisibile il nuovo libro di Francesco Saverio Alessio</a><p class="spip"><b class="spip"><a href="http://www.antimafiaduemila.com/content/view/34067/48/" class="spip_out">ANTIMAFIADUEMILA</a></b> <a href="http://www.antimafiaduemila.com/content/view/34067/48/" class="spip_out">In uscita DEMONI E SANGUE: ’ndrangheta un potere glocale e invisibile di Francesco Saverio Alessio</a></p> <p class="spip"><b class="spip"><a href="http://www.dazebaonews.it/cultura/letteratura/item/3220-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile-il-libro-di-francesco-saverio-alessio" class="spip_out">DAZEBAO</a></b> <a href="http://www.dazebaonews.it/cultura/letteratura/item/3220-demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile-il-libro-di-francesco-saverio-alessio" class="spip_out">"Demoni e sangue". ’Ndrangheta un potere glocale e invisibile. Il libro di Francesco Saverio Alessio</a></p><p class="spip"><b class="spip"><a href="http://www.infiltrato.it/intrattenimento/libri/demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile-il-nuovo-libro-di-francesco-saverio-alessio" class="spip_out">INFILTRATO.IT</a></b> <a href="http://www.infiltrato.it/intrattenimento/libri/demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere-glocale-e-invisibile-il-nuovo-libro-di-francesco-saverio-alessio" target="_blank" class="spip_out">DEMONI E SANGUE/ ’Ndrangheta, un potere glocale e invisibile. Il nuovo libro di Francesco Saverio Alessio</a></p><p class="spip"> <b class="spip"><a href="http://www.florense.it/" class="spip_out">’Ndrangheta and SEO</a></b>: <a href="http://www.florense.it/" class="spip_out">search engine optimizator - Francesco Saverio Alessio official web site - Architecture of Intelligence - florense.it</a></p> <p class="spip"><b class="spip"><a href="http://cultura-mediterranea.blogspot.com/2011/04/demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere.html" class="spip_out">Cultura Mediterranea</a></b>: <a href="http://cultura-mediterranea.blogspot.com/2011/04/demoni-e-sangue-ndrangheta-un-potere.html" class="spip_out">Demoni e sangue. ’Ndrangheta un potere glocale ed invisibile</a></p><p><strong><a href="http://www.mediazioneculturale.it/Ndrangheta_Demoni-e-sangue.html" target="_blank">Mediazione Culturale</a></strong>: <a href="http://www.mediazioneculturale.it/Ndrangheta_Demoni-e-sangue.html" target="_blank">Demoni e sangue. ’Ndrangheta un potere glocale ed invisibile</a></p> </div>florensehttp://www.blogger.com/profile/18174235501249072915noreply@blogger.com0